È stato un Natale senza stipendi per migliaia di precari della scuola. E così sarà anche il Capodanno. Sotto l’albero hanno trovato un pacco infiocchettato dal Ministero, ma senza regalo all’interno: i ministri Stefania Giannini e Pier Carlo Padoan hanno firmato il decreto di stanziamento dei fondi per i supplenti brevi. Per una serie di questioni tecniche, però, i soldi arriveranno solo a metà gennaio. E anche sulla soluzione adottata non mancheranno le polemiche: le risorse trovate sono quelle risparmiate con le ridotte assunzioni del piano straordinario della riforma.

La buona notizia è che adesso ci sono soldi e date certe: 150 milioni di euro, che dovrebbero bastare per coprire tutti gli arretrati e affrontare il 2016 senza patemi. Una prima tranche di pagamenti è già stata effettuata il giorno della vigilia (ma riguarda solo pochi fortunati, e basta farsi un giro di forum e social network – dove fioccano le proteste – per averne la conferma). Il grosso dei docenti verrà liquidato a gennaio. Il 28 dicembre – alla riapertura dopo le feste – le segreterie dovranno avviare le procedure per i pagamenti mancanti. Il 12 gennaio ci sarà un’emissione straordinaria, quindi il 19 dovrebbero finalmente essere accreditati i soldi.

I docenti interessati dal problema dovranno quindi aspettare quasi un altro mese per avere il dovuto. Parliamo delle migliaia di insegnanti che ricoprono gli incarichi di supplenze brevi: i più precari fra i precari, circa 25-30mila in tutto il Paese. Che da settembre, per il sommarsi di intoppi finanziari e burocratici (mancanza di fondi e rallentamenti del sistema), non hanno ricevuto o hanno ricevuto solo parzialmente gli stipendi. Una malattia cronica della scuola italiana: la questione, già nota negli scorsi anni, si era verificata in autunno, senza che ciò servisse ad evitare l’emergenza sotto le feste. Adesso il Ministero dell’Istruzione promette di aver risolto definitivamente il problema.

Ad annunciarlo è stato su Facebook il sottosegretario Davide Faraone: “Grazie alla Legge 107 e alle risorse economiche destinate, questo è l’ultimo anno in cui gli insegnanti subiranno ritardi nei pagamenti. Possiamo comunicare che con 150 milioni di euro copriamo il buco nel fondo del pagamento delle supplenze. Non ci ritroveremo più in questa incresciosa situazione”.

 

Mai più ritardi nei pagamenti degli stipendi degli insegnanti supplentiOgni anno, sempre in questo periodo, una parte…

Posted by Davide Faraone on Mercoledì 23 dicembre 2015

Il Ministero, del resto, aveva spiegato da tempo che con la riforma avrebbe risolto il problema delle supplenze. In realtà, la soluzione sarà ben diversa da quella studiata in origine: nei piani di viale Trastevere, la “Buona scuola” avrebbe dovuto eliminare alla radice la “supplentite”. Così non è stato: i contratti a tempo determinato sono ancora decine di migliaia, e anche quando gli organici funzionali andranno a pieno regime potranno solo essere ridotti.

Così il Ministero utilizzerà i soldi risparmiati con le mancate assunzioni (alla fine 15mila in meno delle 102mila messe nero su bianco nella Legge 107) per gli stipendi dei supplenti. Ancora precari, ma almeno pagati alla fine del mese.

Twitter: @lVendemiale

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