“Si possono avere sorelle, fratelli, moglie e figli ma quando mancano i genitori non si è più nessuno. Papà riposa in pace”. Sono queste le parole che Massimo Bossetti ha pronunciato dal pulpito durante i funerali del padre Giovanni, morto a 73 anni il giorno di Natale. Le esequie si sono celebrate in forma privata nella chiesa di San Vittore Martire a Terno d’Isola (Bergamo), che è stata chiusa a fotografi e cameramen. La Corte d’Assise di Bergamo ha concesso al muratore di Mapello, imputato nel processo per l’omicidio di Yara Gambirasio, di partecipare alla cerimonia funebre del padre legittimo. Mentre dalle indagini è emerso che il padre naturale di Bossetti era Giuseppe Guerinoni, autista di autobus morto nel ’99. Tramite il suo Dna, compatibile con quello trovato sui leggins e gli slip della 13enne, gli inquirenti sono risaliti a Bossetti.

“Papà, andandotene hai lasciato un vuoto incolmabile, un dolore nel dolore – ha detto il muratore emozionato – Ci hai cullato, amati e cresciuti. Si può aver tutto dalla vita: mia moglie, sorelle e figli ma quando si perdono i genitori non si è più nessuno”. “Sei stato un marito perfetto, non ho nulla da rimproverarti – ha concluso -. Ciao papà, riposa in pace”.

Concluse la cerimonia funebre, Bossetti e sua madre Ester Arzuffi si sono stretti in un lungo abbraccio. Entrambi hanno pianto. Poi Bossetti ha abbracciato la moglie, Marita Comi, che sedeva nel banco dietro al suo. Per tutta la cerimonia, è stato affiancato da un agente di polizia penitenziaria mentre altri vigilavano perché nessuno si avvicinasse o scattasse fotografie. Il corteo funebre è poi partito per raggiungere il cimitero di Terno d’Isola dove sarà tumulata la salma di Giovanni Bossetti, padre legittimo del muratore. Intanto Bossetti è stato riaccompagnato in carcere.

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