Mentre la Ferrari è al centro dell’attenzione per le questioni legate alla sua quotazione in borsa, alla separazione da FCA e al controllo della società, la filiale americana si trova alle prese con un problema molto più banale ma altrettanto importante. Ci sono, infatti, 185 California T da richiamare per risolvere un problema al circuito a bassa pressione del carburante, che potrebbe provocare delle perdite di benzina nel vano motore e dunque aumentare il rischio di incendio. Una disavventura che la Ferrari aveva già sperimentato su un lotto di 1.248 458 Italia; in quel caso, però, la parte colpevole era una paratia in materiale plastico, che si trovava troppo vicino agli incandescenti collettori di scarico, arrivando spesso a prendere fuoco.

Tornando alle California T, le vetture interessate sono state prodotte a Maranello dall’8 settembre all’11 novembre scorso e la procedura di richiamo è già iniziata lo scorso 14 dicembre da parte di Ferrari North America. I dealer americani, inoltre, hanno temporaneamente sopeso le vendite dell’auto che nella gamma del Cavallino Rampante rappresenta il modello di accesso. Con i suoi 186.723 euro di listino, inoltre, la California T è l’unica Ferrari ad avere un prezzo di partenza inferiore ai 200.000 euro, una soglia ormai superata anche dalle berlinette V8 a motore centrale. Con i suoi 560 CV a 7.500 giri, erogati dal 3.8 V8 bi-turbo – parente stretto di quello montato sulle Maserati Ghibli e Quattroporte – la coupé-cabriolet teme comunque pochi confronti dal punto di vista delle prestazioni, considerando lo 0-100 km/h bruciato in 3,6 secondi e i 316 km/h di velocità massima.

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