Vigilia di Natale in piazza per Radio popolare, la storica emittente della sinistra milanese che proprio il 24 dicembre compie quarant’anni. Così la redazione dà appuntamento a tutti, abbonati, sostenitori e ascoltatori, in piazza Gae Aulenti a Milano, dalle 12.45 alle 13.30, per brindare insieme a chi ha costruito e portato avanti la radio per quattro decenni, dagli anni duri della contestazione all’era renziana.

La radio milanese dalla vocazione “libera e indipendente” nacque la vigilia di Natale del 1975, quando il giornalista Piero Scaramucci la registrò al tribunale di Milano. Da allora molte cose sono cambiate, a partire dal piccolo appartamento di Corso Buonos Aires, il cosiddetto “metrocubo” dal quale trasmettevano, lasciato per i 2000 metri quadri di via Ollearo; altre invece sono rimaste le stesse di sempre. Sul sito della radio, in occasione dell’anniversario si legge: “Custodiamo la nostra indipendenza come un vero e proprio tesoro: siamo nati da un anelito di libertà ed è con quello spirito che proseguiamo il nostro lavoro”.

Dalle rubriche sindacali ai microfoni aperti del mattino, passando per le notturne di autocoscienza, le frequenze di Radio Popolare hanno dato per anni voce a quello che succedeva a Milano e nel resto d’Italia: rispecchiando i movimenti studenteschi e giovanili di un paese in pieno fermento, dando spazio agli immigrati con  “Radio Shabi” e al mondo Lgbt con “L’altro martedì”, fino alla trasmissione dedicata ai diritti dei carcerati “Radio due tre”, con i testi dei detenuti di San Vittore.

Senza dimenticare la popolare trasmissione “Bar Sport”, nata nel 1985, specchio della comunicazione tra tifosi e trampolino di lancio della futura Gialappa’s Band; il racconto no stop della guerra del Golfo, con le reazioni dal Medio Oriente. E ancora il tentativo di colpo di stato contro Gorbaciov seguito in diretta attraverso la gente che manifestava a Mosca contro i golpisti, la diretta, in collegamento con la radio della “Casa Bianca” di Mosca, dal parlamento russo nella notte dell’assedio.

Mattoncino dopo mattoncino, evento dopo evento, dalle frequenze di Radio Popolare sono state raccontate le tappe fondamentali della storia italiana: il 2001 del G8 e dell’11 settembre, le grandi manifestazioni pacifiste di tutto il mondo, la Spagna colpita dagli attentati, passando per la mobilitazione femminista del 2006 contro l’abolizione della legge sull’aborto, fino alla trasmissione “Tenda 6“, andata in onda da una tenda degli sfollati per il terremoto dell’Aquila. Un’avventura iniziata con pochi volontari e diventata un’azienda con più di cinquanta dipendenti che vive grazie agli abbonati e ai sostenitori che nel corso degli anni hanno permesso alla radio di crescere e aprire un’altra sede a Roma. Scontrandosi periodicamente, pèrò, con difficoltà economiche e, negli ultimi anni, con gli effetti della crisi. Alle quali l’emittente risponde con le tradizionali campagne di “abbonaggio” – in corso quella per il 2016 – alla ricerca del sostegno diretto dei propri ascoltatori.

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