Gaffe del senatore del Movimento 5 Stelle, Mario Michele Giarrusso, durante il dibattito nell’Aula del Senato seguito alle comunicazioni del presidente del Consiglio Matteo Renzi in vista del Consiglio europeo. Il parlamentare pentastellato, infatti, criticando aspramente la strategia di lotta del governo contro il terrorismo e rivolgendosi al premier, accusa: “Io dico che il governo del mio Paese si deve presentare in Europa in maniera credibile. E non è credibile che noi mandiamo un contingente di uomini a Mosul, la roccaforte in Siria dell’ISIS, per una diga costruita male che una impresa italiana deve ristrutturare. Ma speriamo che non sia un’impresa di quelle che costruiscono i ponti in Sicilia, altrimenti quella diga crolla davvero. E non per l’Isis, non venga a spacciarci queste notizie, perché la prima cosa che travolge quella diga è l’Isis stessa. E va bene che saranno suicidi” – continua – “ma un milione di suicidi tutti in una volta non è credibile. Allora diciamolo: tutto quello che abbiamo ottenuto dal tavolo di Vienna è che gli americani chiedessero, un’altra volta, stivali a terra in Siria. E noi non dovevamo acconsentire a questo, non senza un dibattito parlamentare”. Nella sua replica, Renzi bacchetta il senatore del M5S: “Senza alcuna diatriba e polemica, vorrei dire che sostenere che noi aderiamo all’invito di Obama di mettere gli stivali in Siria intervenendo a Mosul è una contraddizione: Mosul è in Iraq, peraltro da tempo”. Nel corso del suo intervento, Giarrusso ha contestato duramente alcuni passaggi delle comunicazioni pronunciate dal presidente del Consiglio: “Dopo la strage di Parigi, in quest’Aula avevamo assunto l’impegno di rafforzare il nostro dispositivo di sicurezza e le nostre forze di polizia. Il presidente Renzi alla Camera, invece, ha detto che abbiamo bisogno del software di riconoscimento facciale. Ma poi, dopo che abbiamo riconosciuto questi pericolosi terroristi, con quali mezzi li andiamo a prendere? Con quelli che sono fermi perché non ci sono i soldi per la manutenzione? Presidente Renzi, a Catania sono i magistrati a pagare la benzina delle macchine blindate che li portano nell’aula bunker. Signor Presidente, non possiamo scherzare su queste cose”. E ha aggiunto: “Abbiamo 490 milioni di euro di tagli che sono sostituiti da cosa, Presidente? Da una dazione in busta paga alle forze dell’ordine? Dopo sei anni di blocco contrattuale noi diamo per regalo quello che spetta per diritto a queste donne e a questi uomini che rischiano la pelle per noi? Lei lo sa come si chiama in Sicilia quando si passa per favore quello che spetta per diritto? Noi lo sappiamo bene come si chiama e non si chiama certo “Stato di diritto”. Si chiama altro”. Poi ha rincarato: “Quali sono i risultati delle sue presenze al tavolo europeo? Non penso che un Paese come il nostro possa andare in Europa a parlare di sicurezza e a dire che occorre investire su un videomaker. Lo ha detto lei, Presidente. E allora, noi del M5S che abbiamo assunto Nik il Nero, abbiamo forse contribuito alla sicurezza dello Stato? Si rende conto? Se noi del M5S avessimo detto una cosa del genere, ci avrebbero attaccato e avrebbero fatto bene. Non azzardiamoci ad andare in Europa con queste proposte perché non siamo credibili”

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