Polemica al fulmicotone tra il direttore di Libero, Maurizio Belpietro, e il sottosegretario all’Economia, Enrico Zanetti, durante Dimartedì (La7), sul caso Banca Etruria. A dare la stura alla discussione è Belpietro, che spiega: “Tutti ci siamo concentrati finora sul decreto Salva banche, ma prima ancora c’è il decreto Salva banchieri, con cui i truffati non potranno rivalersi sui consiglieri di amministrazione di quelle banche. Forse non ve ne siete accorti, ma con la scusa di recepire le norme europee, il governo Renzi ha introdotto questa norma il 13 novembre 2015“. Il conduttore Giovanni Floris chiede lumi a Zanetti, che risponde: “L’azione spetta al commissario, esattamente come viene previsto in tutte le procedure fallimentari dal codice civile: sono i soggetti di garanzia a intervenire”. Esplode la bagarre con la replica contrariata del direttore di Libero: “Non è vero, avete dovuto fare un decreto il 13 novembre per salvare i banchieri! Se avete fatto quel decreto, evidentemente prima quella norma non esisteva. Avete salvato i banchieri, anzi avete salvato il papà della Boschi!“. “E’ un inizio pessimo”, sbotta il sottosegretario. “Allora mi spieghi perché quella norma” – ribatte Belpietro – “non c’è nella direttiva europea, che il governo dice di aver adottato. Anzi, se si leggono le norme, c’è scritto il contrario. Me lo vuole spiegare?”. “Il direttore comincia con un colpo di scena” – osserva Zanetti – “ma invece mi sembra un autogol. Provo a spiegare tutto e mi scuso se prima ho interrotto. L’art. 2394 bis del codice civile prevede, per i casi di liquidazione e di fallimento, che le azioni spettino ai soggetti di garanzia, come il commissario liquidatore e il commissario straordinario. La risoluzione è una nuova procedura non contemplata tra gli istituti vigenti nel nostro ordinamento, motivo per cui abbiamo dovuto mettere quella norma“. Belpietro ribadisce il suo dissenso, dinanzi a un Zanetti che scuote ripetutamente la testa: “Se la direttiva europea dice che bisogna salvaguardare gli azionisti e i correntisti e tutti devono avere il diritto di impugnare le decisioni prese, perché improvvisamente nel decreto del 13 novembre si stabilisce che gli italiani truffati non possono impugnare le decisioni? Perché?”. La gazzarra esplode nuovamente qualche minuto dopo, quando il timoniere di Libero, rivolgendosi al viceministro dello Sviluppo Economico, Antonio Catricalà, ribadisce le sue osservazioni sulla norma governativa e aggiunge: “E’ incredibile. Bankitalia dice che non c’entra nulla, la Consob idem. Ma chi vigila sulle banche?”. Zanetti definisce ‘avvilente’ lo scaricabarile emerso in alcune dichiarazioni di Bankitalia e auspica una commissione d’inchiesta sulla vigilanza bancaria, anche ai livelli più alti. “Certo, una commissione bicamerale d’inchiesta tutta in mano al Pd, che quindi si assolverà. Ma di che cavolo state parlando?“, obietta Belpietro. Il sottosegretario replica: “E allora cosa dobbiamo fare? Spiegami!”. “Aprite gli archivi e fate vedere che cosa avete combinato. Desecretate!“, risponde il direttore di Libero. “E come facciamo se non c’è una commissione d’inchiesta? Ma tu sei fuori!“, sbotta Zanetti

Articolo Precedente

Esclusiva Omnibus, la drammatica identificazione dei migranti da parte della Polizia

next
Articolo Successivo

Santanchè (Fi): “Ho fatto l’alberello ‘Daniela Magique’ che regalerò a Natale agli amici”

next