L’innalzamento da mille a 3mila euro del tetto all’uso del contante, previsto dalla legge di Stabilità, non deve incidere sull’obbligo di pagare le pensioni solo tramite bonifico. In caso contrario “il rischio è di avere pensionati che vengono truffati nel prelievo del contante”. A lanciare l’allarme è il presidente dell’Inps, Tito Boeri, secondo cui è necessario che il limite al cash resti a mille euro per i trattamenti previdenziali. Boeri lo ha detto in audizione alla Camera, davanti alla commissione di controllo sulle attività degli enti di previdenza e assistenza sociale. Ma l’economista ha anche rilanciato sulla sua operazione trasparenza sui conti dell’Inps, spiegando che alla luce dei 95 miliardi di crediti contributivi accumulati a settembre, di cui 45 miliardi “per lo più da lavoro alle dipendenze, la cui eventuale mancata riscossione non comporterebbe rischi per le prestazioni future”, l’istituto intende avviare un’operazione straordinaria di svalutazione delle partite inesigibili.

“Una prassi non condivisibile – ha affermato Boeri – ha portato in passato a minimizzare gli accantonamenti al fondo svalutazione crediti nel bilancio preventivo e a concentrarle in fase di assestamento di bilancio a consuntivo. Intendiamo interrompere questa prassi e procedere a un’operazione straordinaria di cancellazione e svalutazione delle partite inesigibili dallo stato patrimoniale”. Occorre però “rivedere le regole per prevedere la possibilità di ricorrere al concordato previdenziale, che ci permetterebbe di recuperare almeno parte dei contributi”. Il concordato previdenziale consiste in pratica nel pagare un’imposta sostitutiva per regolarizzare la propria posizione con l’Inps.

Quanto al capitolo dismissioni Boeri ha affermato di essere pronto non appena “ci sarà un chiaro pronunciamento del decisore”, ma “ma dev’essere fatta un’operazione organica: non si proceda a vendite che privano l’Istituto di immobili di maggior pregio e valore, bisogna fare un’operazione complessa”. Il cofondatore de lavoce.info ha poi precisato che i problemi finanziari dell‘istituto, che secondo il suo stesso Consiglio di indirizzo e vigilanza rischia di chiudere i bilanci dei prossimi dieci anni con disavanzi di 10 miliardi l’anno, non comportano rischi per il pagamento delle pensioni. “Riguardo alla questione del disavanzo strutturale su cui oggi sono stati dati segnali di allarmismo”, ha detto Boeri. “Io credo che bisogna essere molto chiari su cosa è il bilancio dell’Inps: è un ente erogatore di servizi che vede transitare delle risorse che sono legate al fatto che ci sono dei diritti soggettivi stabiliti dal legislatore su cui il garante ultimo è lo Stato, per cui i cittadini non hanno nulla da temere da questi disavanzi, nel senso che l’unica cosa che sarebbe da temere è chiaramente il ripudio del debito pubblico italiano, cosa chiaramente che non è all’ordine del giorno”.

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