Alla fine è andata male al duetto formato da Marine Le Pen e dalla nipote Marion Maréchal Le Pen: in pole position una settimana fa, al primo turno delle regionali francesi, rispettivamente come candidate presidenti del Nord (Nord-Pas-de-Calais e Picardia) e del Sud-Est (Provenza, Alpi e Costa Azzurra), sono arrivate oggi seconde al ballottaggio.

Niente da fare neanche per gli altri candidati del Front National, nonostante che in sei regioni su tredici le liste del Fn si fossero piazzate al primo posto una settimana fa. La formazione di estrema destra, che il 6 dicembre era balzata oltre il 30 per cento dei voti, diventando primo partito di Francia, non è riuscita a conquistare nessuna regione.

Più votanti uguale più voti anti-Fn
Ale 19 aveva votato il 58,5 per cento degli aventi diritto, contro il 51,5 alla stessa ora nelle regionali del 2010 e in forte progressione anche rispetto al primo turno di una settimana fa. Molti elettori, soprattutto della sinistra, erano rimasti a casa il 6 dicembre, ormai sfiduciati nei confronti dei partiti tradizionali. Ma una parte di loro, stavolta, ha deciso di andare a votare. Da una settimana a questa parte, i leader del Partito socialista (Ps) avevano usato anche toni allarmistici in funzione anti-Fn (il premier Manuel Valls ha evocato “il rischio di una guerra civile, se vincerà il Front National”).

Nicolas Sarkozy, invece, alla guida dei Repubblicani, aveva perseguito nella sua politica di “corteggiamento” nei confronti degli elettori del Front, assicurando che “votare per il Fn non è immorale” (e scatenando non poche polemiche nel suo partito).

Nord e Sud-Est: ha funzionato il “fronte repubblicano”
In queste due regioni, per frenare le debordanti Le Pen (entrambe avevano superato la soglia del 40 per cento al primo turno), i socialisti avevano deciso di ritirarsi dalla corsa al secondo turno, invocando quello che viene definito in Francia il “fronte repubblicano”: insomma, tutti contro il Fn. Hanno invitato gli elettori di sinistra a votare per il candidato dei Repubblicani, arrivato in entrambe le regioni secondo al primo turno. Il successo di questa strategia non era sicuro, tanto più che i due candidati, Xavier Bertrand nel Nord e soprattutto Christian Estrosi nel Sud-Est, si piazzano ideologicamente alla destra del loro partito. Invece, alla fine, ce l’hanno fatta. Secondo i primi risultati, resi noti dopo le 20, nel Nord Bertrand vince con il 58,1% (la Le Pen si è fermata al 41,9%) ed Estrosi si impone con il 55,8% (contro il 44,2% della Maréchal- Le Pen).

Anche Philippot e Aliot a bocca asciutta
Il Fn nutriva qualche speranza per l’Est (Alsazia-Champagne-Ardenne-Lorena), dove aveva come candidato Florian Philippot, vicepresidente del partito, uno dei fautori dello “sdoganamento” del Fn versione Marine Le Pen. Tanto più che anche qui i socialisti hanno chiesto al loro candidato di mettersi da parte ma Jean-Pierre Masseret si è rifiutato. Lì, quindi, si affrontavano tre candidati e quello del Fn avrebbe avuto più possibilità di imporsi. Ma, secondo i primi dati, avrebbe vinto il candidato della destra “classica”, con il 47,6 per cento dei voti contro il 36,6 di Philippot.

In tutto i Repubblicani hanno conquistato cinque regioni e altrettante sarebbero andate alla sinistra (tra cui la Bretagna). Non si conoscono ancora i risultati nella regione più importante, quella di Parigi. La strategia di Sarkozy è stata fino alla fine quella del “né il fronte repubblicano, né il Front national”, in contrasto però con una parte dei Repubblicani.

Anche in Borgogna-Franca Contea e in Normandia, dove i candidati del Fn avevano possibilità di vincere, sono stati alla fine sconfitti, al pari di Louis Aliot, candidato in una vasta regione del Sud (Languedoc-Roussillon-Midi-Pyrénées). Compagno anche nella vita d Marine Le Pen, Aliot è stato uno dei primi a credere nella “dédiabolisation” del partito, dopo che la donna era diventata presidente del Fn nel 2011. Sperava questa volta di raccogliere anche personalmente i frutti di tale politica. Ma apparentemente non è ancora arrivato il suo momento.

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