Se le categorie di destra e sinistra a Firenze sembrano perdere fascino rispetto al partito della Nazione, a Roma, alla Contro-Leopolda del Teatro Vittoria, dove si riunisce la minoranza dem, sono concetti più che attuali. “L’analisi del sindaco Nardella sembra guardare avanti ma in realtà guarda molto indietro, quando qualcuno si alza e dice che destra e sinistra sono categorie morte e sepolte nel novecento di solito ad applaudire di più sono quelli di destra” afferma Gianni Cuperlo. Dal palco, nell’intervento finale, rincara la dose: “Il pensiero espresso dal sindaco di Firenze è una pericolosa regressione culturale e politica, restringere in un unico perimetro la democrazia, il panorama politico”. Non sono categorie trapassate nemmeno per il deputato Roberto Speranza. “Il partito della Nazione è progetto sbagliato, una follia, non ci interessa un soggetto indistinto dove c’è dentro tutto e il contrario di tutto, dove non si capisce più il confine tra destra e sinistra, per me questo è sbagliato, noi dobbiamo invece ricostruire il centro-sinistra con un Pd cardine” spiega. Per Lorenzo Guerini, vicesegretario del Pd, le parole di Nardella sono state eccessivamente sintetizzate dalle esigenze giornalistiche: “Ha detto che sono categorie che guidano ancora il dibattito nazionale ed europeo ma devono essere aggiornate in un mondo profondamente cambiato, ma destra e sinistra sono differenti, nel dna della sinistra c’è la ricerca dell’uguaglianza, la costruzione delle opportunità, quei valori, quella tavola di riferimento è ancora attuale, ma deve essere rinnovata in una realtà profondamente cambiata” sostiene. “E’ a Firenze o qui la vera sinistra?” chiedono i giornalisti. “E’ qui e a Firenze”

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