Non era mai successo, e viste le poche foto che circolano nei circuiti delle agenzie internazionali c’è da chiedersi se sia poi successo davvero. Per la prima volta nella storia dell’Arabia Saudita le donne partecipano oggi alle elezioni comunali sia come elettrici sia come candidate. Un decreto reale del 2011, ratificato dal defunto re saudita Abdullah bin Abdelaziz, ha permesso alle donne di partecipare alle elezioni, nella prima tornata a suffragio universale. La Commissione elettorale, in linea con la rigorosa applicazione della “sharia”, o legge islamica nel Paese, ha imposto la segregazione totale dei sessi durante la campagna elettorale e ha vietato che i candidati utilizzassero fotografie per la propaganda o pronunciassero discorsi di fronte a persone del sesso opposto. Questa misura ha colpito soprattutto le donne, dal momento che sul numero totale degli iscritti nelle liste elettorali (circa 1,5 milioni) solo 130.637 sono donne (865 le candidate in 284 consigli).

Le resistenze della comunità saudita sono però ancora molto forti. Un’indagine pubblicata dal Centro studi Esbar ha rivelato che il 72,5 percento dei cittadini non appoggia la candidatura femminile alle elezioni, l’11,3 percento la sopporta mentre l’8,7 la accetta. Per il 69,5% di coloro che la rifiutano la motivazione è che “questa decisione viola la legge islamica”, mentre per il 63,8% va a ledere le tradizioni e le usanze del Paese. “Non ci aspettavamo che la società saudita accettasse la nostra partecipazione elettorale. Dobbiamo ancora lavorare sodo per cambiare questa visione negativa”, ha commentato una docente universitaria in corsa in un distretto della capitale Riad. Secondo la candidata, le donne saudita hanno fatto passi da gigante negli ultimi anni e hanno dimostrato di avere capacità in molti campi scientifici e sociali. “Vi è un ampio e crescente strato della società che riconosce il ruolo delle donne e capisce che l’Islam non ci obbliga a restare in casa”, ha aggiunto.

E tuttavia le attiviste per i diritti delle donne continuano a lottare per porre fine alle discriminazioni di genere nella legge e nella prassi. Alle saudite è tuttora proibito viaggiare, avere un lavoro retribuito, accedere all’istruzione superiore o sposarsi senza l’autorizzazione di un uomo che ha la potestà su di loro. Tanto che alle donne che si recano ai seggi viene offerto il taxi gratuitamente, non potendo mettere le mani sul volante. Un video pubblicato online mostra alcuni giovani con in mano alcuni manifesti elettorali delle candidate mentre gridano: “Noi non vogliamo le donne candidate”. Nonostante questi incidenti, il ministero degli Affari comunali e dei villaggi ha condotto una vasta campagna pubblicitaria per incoraggiare anche le donne a registrarsi come elettrici e per sottolineare l’importanza delle elezioni per lo sviluppo dei quartieri e dei comuni. Le donne votano comunque separatamente dagli uomini. Le operazioni di voto si sono aperte questa mattina alle 8 ora locale (le 6 del mattino in Italia) per chiudersi alle 15  (ora italiana). I risultati saranno annunciati domani.

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