Una vita migliore senza malattie, il raggiungimento della felicità, rapporti sessuali più appaganti. Questo e altro prometteva durante i corsi di training a pagamento la pseudo-setta chiamata Onde Delta che proponeva ai suoi adepti di raggiungere il benessere riattivando l’uso di particolari onde del cervello (le onde Delta, appunto) e mettendo mani al portafogli. Il gup del tribunale di Nuoro ha rinviato a giudizio otto persone accusate di associazione a delinquere finalizzata all’esercizio abusivo della professione medica per un giro d’affari di oltre 400mila euro. Il gruppo sconsigliava di assumere farmaci anche in presenza di patologie gravi e suggeriva invece l’uso di Ibogaina, Efedrina e metadone, sostanze pericolose, alcune con effetti allucinogeni. Le vittime erano centinaia, tanto che l’associazione consumatori ha dovuto attivare uno sportello dedicato. Nella rete, insieme a professionisti, insegnanti e casalinghe sono finiti anche personaggi del mondo dello spettacolo.

IL RINVIO A GIUDIZIO E L’INDAGINE – A processo andranno la fondatrice e guru del gruppo Lucia Dettori, architetto di 48 anni di Orgosolo (Nuoro), il compagno Luigi Franceschini, 42enne di Pesaro, città dove risiedono entrambi, le due sorelle di lei, Pasqualina e Michela di 60 e 57 anni, Cristian Cesaroni, 36enne di Urbino, Angela Golosio 35enne di Mamoiada, Stefania Seddone, di 42enne di Nuoro e Marta Pasqualin, di 34enne di Treviso. Il gup Mauro Pusceddu ha infatti respinto le eccezioni sollevate dai difensori, secondo i quali l’accusa è stata formulata senza fondamento e il reato associativo è inesistente. L’indagine è iniziata nel gennaio 2013 grazie alle testimonianze di alcune vittime e di alcuni seguaci che sono riusciti ad allontanarsi dal gruppo. A gennaio 2015 sono scattate le denunce da parte della procura, in seguito a un’indagine durata due anni e condotta dalla polizia di Nuoro (con agenti infiltrati) in collaborazione con la guardia di finanza.

IL RUOLO DELLA FONDATRICE – L’inchiesta ruota attorno alla figura di Lucia Dettori che nel 2013 ha deciso di abbandonare la sua professione di architetto per dedicarsi a una nuova attività. Organizzava così corsi di training, sedute di psicoterapia di gruppi a pagamento, presentazioni di libri e altre attività legate alle onde cerebrali che caratterizzano gli stadi di sonno profondo. Erano stati aperti anche dei siti internet (oscurati poi dalla polizia) per diffondere la dottrina e invogliare a seguire i corsi che si svolgevano in tutta Italia, in alberghi o appartamenti privati: non solo in Sardegna, ma anche a Milano, Roma e Treviso. E persino in due città del Brasile. Gli adepti (dai 30 ai 70 per seduta di gruppo) sborsavano tra i 250 e i 300 euro a persona al giorno. E ci sono stati testimoni che hanno raccontato di trasferte durate anche 20 giorni.

TRA DEBITI E FAMIGLIE SFASCIATE – Molte le famiglie che si sono indebitate per seguire i corsi o quelle in cui moglie e marito si sono separati. Perché se si cercava di far ragionare un parente caduto nella rete o un’amica metteva bocca nel rapporto tra adepti e gruppo, si passava al contrattacco facendo in modo di isolare le vittime. C’è chi ha abbandonato il proprio lavoro o ha interrotto l’assunzione di farmaci nonostante fosse affetto da gravi malattie. Ad alcuni adepti sono stati diagnosticati blocchi sessuali. La ricetta in questi casi? Rapporti extraconiugali e sesso di gruppo. Per essere tutti più felici. La guru era tenuta in grande considerazione, tanto che quando a gennaio è scoppiato il caso, qualcuno ha preso persino le sue difese. Centinaia le storie diverse raccontate agli inquirenti da vittime in lacrime o da persone a loro vicine. Anche quando si è saputo che si stava indagando, i corsi sono andati avanti. E c’è chi ha appreso la ‘dottrina’ per guadagnarci a sua volta. Tant’è che a maggio scorso, 4 mesi dopo le denunce, le telecamere di Striscia la Notizia sono entrate nello studio di una fisioterapista di Pesaro. Anche lei ‘curava’ con le Onde Delta e, filmata di nascosto, ha placidamente ammesso di aver partecipato ai corsi finiti al centro dell’inchiesta.

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