Un appello a tutta la coalizione e forse in particolare al Pd per tenere insieme il centrosinistra e non “lasciare il campo alla destra populista“. Insomma: “Imparate dalla Francia“. A scriverlo sono i tre sindaci “arancioni” di Milano, Genova e Cagliari, Giuliano Pisapia, Marco Doria e Massimo Zedda: tutti esponenti di sinistra, vicini in qualche modo a Sel, che hanno vinto le primarie (anche per le divisioni nel Pd, ma non solo) e poi le amministrative. La loro lettera è stata pubblicata da Repubblica: “Le notizie che arrivano dalla Francia – spiegano – suonano come un ulteriore campanello d’allarme che deve farci riflettere e che impone, a chiunque possa, di fare qualcosa per impedire che la destra, il populismo e la paura vincano”.

Pisapia sta concludendo il suo mandato, ma non si ricandiderà e proprio le tensioni di queste settimane su data delle primarie e candidature stanno provocando problemi nell’alleanza Pd-Sel. Anche Zedda finirà la legislatura nel 2016, ma si ricandiderà: non ci saranno primarie perché il Pd ha intenzione di sostenerlo anche alle prossime amministrative. Doria è l’unico che per il momento non ha il pensiero delle elezioni e tra l’altro in Liguria sarà forse la corsa più travagliata per il centrosinistra, soprattutto dopo la sconfitta delle Regionali.

Per i tre sindaci arancioni “il nostro Paese, malgrado le tante difficoltà, proseguono, sembrava stesse vivendo un accenno d’orgoglio e di ripresa. Ma già dopo gli attentati di Parigi, purtroppo, era diventato forte il rischio che si precipitasse nuovamente in una situazione di profonda preoccupazione. Oggi quell’apprensione si fa più forte”. “Per questo – aggiungono – noi, che governiamo le nostre città con un approccio ideale e non ideologico, pensiamo che in un momento così difficile e complesso sia necessario ritrovare quell’unità aperta e larga del centrosinistra che, sola, può ridare fiducia alle cittadine e ai cittadini italiani”.

E’ evidentemente un messaggio trasversale, che arriva fino a Palazzo Chigi, al segretario-presidente Matteo Renzi accusato di puntare al cosiddetto “partito della nazione”, che tagli le estreme. Per Pisapia, Doria e Zedda “è indispensabile ripartire dalle forze politiche che, insieme al civismo autentico, compongono, in gran parte d’Italia, il centrosinistra e che, con differenze ma unità di intenti, hanno saputo vincere e governare. Quelle forze sono principalmente il Partito Democratico, perno e componente maggioritaria, e Sel“. “Uno schema diverso – proseguono – rispetto a quello del governo nazionale, dove Sel è all’opposizione. Ma noi auspichiamo e lavoriamo affinché questa fase sia un momento transitorio. A partire dai Comuni. L’obiettivo comune alle forze del centrosinistra non può che avere la prospettiva del superamento delle attuali divisioni e, per quanto più direttamente ci riguarda, il rafforzamento delle componenti della sinistra, sapendo e riuscendo a conquistare nuovi consensi”.

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