Aurora Godoy, 26 anni e già moglie e madre di una bambino di 2 anni è la più giovane tra le 14 vittime della strage di San Bernardino. Le vittime sono state identificate dagli uomini della polizia, mentre continuano le indagini sulla coppia artefice della sparatoria, Syed Rizwan Farook 28 anni e Tashfeen Malik, 27 anni e la possibilità che si tratti di un attacco di matrice jihadista si fa sempre più concreta.

Sei uomini e otto donno hanno perso la vita mente festeggiavano il Natale con amici e colleghi, mentre altre 21 sono state ferite: Robert Adams aveva 40 anni ed era sposato con Summer, suo amore da quando erano adolescenti: per la prossima settimana stavano organizzando di andare a Disneyland con la loro piccola Savannah di soli 20 mesi. Ma Robert non è l’unico padre di famiglia che ha perso la vita nella sparatoria di mercoledì: il 37enne Michael Wetzel lascia sei figli. Sua moglie Renee lo ha descritto come “una persona incredibile”, mentre Celia Behar, portavoce della famiglia, ha ricordato che era “il suo migliore amico, un padre sorprendente e amato da tutti”.

Alla festa di Natale del centro per disabili c’era anche Bennetta Betbadal, 46 anni e madre di tre figli, scappata dall’Iran per sfuggire alle persecuzioni contro i cristiani. Arrivata negli Stati Uniti, aveva vissuto a New York prima di trasferirsi in California insieme al marito, Arlen Verdehyou. Anche lei è tra le vittime della follia di Farook e Malik e l’elenco non si ferma: Nicholas Thalasinos, il 52enne ebreo messicano che alcuni giorni prima della sparatoria aveva avuto una “conversazione accesa” sulla politica e l’Islam proprio con il collega Farook, è tra le vittime.
Come ha raccontato un’amica, Kuuleme Stephens, che aveva chiamato Thalasinos mentre stava parlando con il killer, si era trattato di una conversazione dai toni “calmi e contenuti”, ma comunque “appassionata“, dal momento che entrambi credevano fermamente nelle loro idee.

Ad essere ucciso mercoledì anche Daniel Kaufman. Il fidanzato del 42enne lo ha ricordato come una persona che “poteva anche parlare 30 minuti dei suoi gatti”, “uno di quei ragazzi cui tutti vogliono bene, andava d’accordo con tutti, l’anima della festa, sempre divertente, sempre creativo”. Le altre vittime sono Yvette Velasco, 27 anni che dal 2014 lavorava per il San Bernardino County Department of Public Health; Shannon Johnson, 45 anni; Isaac Amanios, 60 anni; Harry Bowman, 46 anni; Sierra Clayborn, 27 anni; Tin Nguyen, 31 anni; Juan Espinoza, 50 anni e Damian Meins, 58 anni.

Nella serata di giovedì, 200 musulmani si sono riuniti in una delle più grandi moschee della California meridionale, a Chino, per denunciare l’attacco e pregare per le vittime. Durante l’accensione del tradizionale albero di Natale davanti alla Casa Bianca, Obama ha ricordato le 14 persone che hanno perso la vita: “La loro perdita è la nostra perdita – ha detto- perché siamo tutti un’unica famiglia americana“. All’apertura della cerimonia natalizia, il presidente degli Stati Uniti ha dichiarato: “questo è, naturalmente, il momento più bello dell’anno ma sarebbe un errore non fermarsi un momento per ricordare i nostri concittadini americani che hanno il cuore affranto stasera, che piangono i loro cari, specialmente a San Bernardino, in California”. Sullo sfondo, sul tetto della Casa Bianca, la bandiera americana a mezz’asta.

Articolo Precedente

Strage di San Bernardino, 24 ore dopo il Senato Usa boccia 3 emendamenti che rafforzano i controlli sulle armi

next
Articolo Successivo

Venezuela: una rivoluzione fallita alla prova del voto

next