“C’è la necessità di una coalizione sempre più ampia che porti alla distruzione” dell’Isis “e del disegno atroce che esso rappresenta”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi a Parigi dopo aver incontrato il presidente francese François Hollande. Contro l’Isis occorre avviare iniziative militari comuni, gli ha fatto eco Hollande in una conferenza stampa congiunta all’Eliseo. Italia e Francia, ha aggiunto Hollande, sono unite contro il terrorismo. Il capo dello Stato francese ha peraltro esordito con un ricordo di Valeria Solesin. Una tragedia, quella degli attentati di venerdì 13, ha spiegato, che “unisce l’Italia e la Francia”. 

Il capo del governo italiano ha ribadito come sia “stato compiuto un attentato non solo contro la Francia e contro l’Europa ma contro l’umanità”, “abbiamo sentito il dolore di questa nazione come il nostro dolore”, “Francia e Italia sono due nazioni sorelle”, “quasi come le nostre bandiere, divise da un solo colore, diventassero la stessa. E’ bello sentier in questi giorni anche in italia tanti bambini cantare la Marsigliese”. Ma se da una parte l’obiettivo è “distruggere Daesh”, come dicono entrambi, Renzi sottolinea che “è fondamentale dare priorità assoluta al dossier Libia che rischia di essere la maggiore emergenza” e anzi proprio alla questione libica, per il governo italiano, si dovrebbe allargare il tavolo in corso a Vienna sulla Siria. “L’Italia conferma i suoi impegni” a livello europeo, assicura Renzi. “Siamo impegnati a livello militare, in molti casi con la Francia, e penso al Libano ma non solo: anche all’Iraq, Siria, Afghanistan, Kosovo e Africa, dove molto forte è l’impegno francese” come d’altra parte quello dell’Italia in altre aree come la Somalia. Infine “sui rifugiati abbiamo bisogno di avere un accordo globale con la Turchia, che può essere davvero significativo nella costruzione di un diverso livello di accoglienza di rifugiati e richiedenti asilo”

Dopo l’incontro con Matteo Renzi, Hollande volerà a Mosca per un colloquio con il presidente russo Vladimir Putin. Al Cremlino i due capi di stato discuteranno di misure antiterrorismo e del coordinamento della lotta contro lo Stato islamico.

Renzi ha ripetuto quanto ha detto un paio di giorni fa in un incontro con la stampa al Campidoglio, dove aveva annunciato lo stanziamento di un miliardo per investire su prevenzione e sicurezza e un altro miliardo per la cultura. Contro il terrorismo, ha detto anche dall’Eliseo, serve “una risposta culturale”, non solo militare. “I nostri valori – ha aggiunto – sono molto più importanti della loro barbarie”.

A Londra, intanto, David Cameron spinge sull’acceleratore: “Dobbiamo colpire questi terroristi ora”, ha detto il premier britannico ai Comuni, invocando oggi l’ok dei deputati ai raid ‘anti-Isis’ in Siria. Per il numero uno di Downing Street si tratta di “interesse nazionale“, oltre che di schierarsi “con la Francia” dopo i fatti di Parigi. Cameron nega peraltro che i raid possano fare della Gran Bretagna “un bersaglio più grande”, riconoscendo allo stesso tempo che la “la chiave in Siria è una soluzione politica“, insistendo che dal punto di vista di Londra questa soluzione deve prevedere che il presidente Bashar al-Assad “se ne vada”. Ma ha anche ripetuto che “non si può attendere che questo accada prima di assumere un’azione militare” su quella che ha chiamato “la roccaforte” dell’Isis (la Siria). Rispondendo alle dettagliate obiezioni dell’opposizione è comunque tornato a escludere un qualsiasi coinvolgimento di forze di terra britanniche in Siria.

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