I pentiti lo chiamavano “faccia da mostro”, per quel volto sfigurato da una fucilata. Per anni si è aggirato come un’ombra nella Palermo delle stragi e degli omicidi eccellenti: dal fallito attentato dell’Addaura alla strage di via D’Amelio, fino all’omicidio del poliziotto Nino Agostino e di sua moglie incinta. Il presunto sicario a disposizione di mafia e apparati deviati dello Stato: un’intervista esclusiva di Walter Molino per Servizio Pubblico

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