La Russia chiude i rubinetti all’Ucraina. La compagnia russa Gazprom ha infatti interrotto le forniture di gas a Kiev a causa del mancato pagamento anticipato dei prossimi rifornimenti e dall’assenza di nuovi ordini. Lo ha annunciato il numero uno del gruppo, Alexiei Miller, precisando che è stato consegnato tutto il metano già pagato. La decisione non è inaspettata: arriva dopo l’annuncio dell’azienda del gas ucraina Naftogaz di non avere più bisogno di rifornimenti alla luce dello stock accumulato e i molti avvertimenti a Kiev dei giorni scorsi.

Lo stesso Miller ha tuttavia sottolineato che la mossa potrebbe creare “seri rischi” alle forniture verso l’Europa occidentale dal momento che l’Ucraina è un paese di transito fondamentale per il gas russo verso l’Europa. Va però ricordato che a valle di questa “svolta” c’è l’accordo raggiunto nello scorso settembre, grazie a una mediazione europea, sui prezzi delle forniture di gas russo all’Ucraina, oggetto di un lungo scontro fra Mosca e Kiev. Ma nei giorni scorsi era già tornata la tensione sui due Paesi dopo che alcune esplosioni hanno danneggiato le linee elettriche che conducono la corrente verso la penisola di Crimea lasciando quasi 2 milioni di persone sulla penisola senza luce e riscaldamento.

Intanto il governo del primo ministro Arsenij Jacenjuk ha deciso di vietare lo spazio aereo ucraino a tutte le compagnie russe, per evitare ogni tipo di “provocazioni“.  Kiev aveva già bandito i voli diretti tra i due Paesi a fine ottobre e Mosca aveva risposto in modo simmetrico ma fino ad oggi gli aerei civili della Federazione Russa potevano sorvolare l’Ucraina esclusivamente in transito.

Dal canto suo la Commissione europea ha cercato di gettare acqua sul fuoco facendo sapere di non avere “nessuna preoccupazione particolare sui flussi di gas dalla Russia verso l’Ucraina” e “non ha altri commenti da fare”. I flussi di gas verso l’Unione europea, ha spiegato una portavoce dell’esecutivo di Bruxelles, sono “normali” e i livelli di stoccaggio dell’Ucraina “ammontano attualmente a 16,5 miliardi di metri cubi, che sono all’incirca gli stessi dello scorso anno in questo periodo”. L’Ucraina “oggi utilizza la produzione propria e i flussi dalla Slovacchia e le temperature miti di novembre hanno portato a consumi bassi”. La portavoce ha spiegato anche che “le parti stanno rispettando l’accordo invernale” sul gas intermediato dalla Commissione europea, “secondo cui ogni fornitura di gas prevede il pagamento anticipato”.

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