Gli attacchi terroristici senza precedenti che venerdì hanno colpito Parigi mettendo a ferro e fuoco la città colpita contemporaneamente in sette luoghi diversi, uccidendo oltre 120 persone e ferendone quasi 200, non erano del tutto inattesi. Per i servizi di sicurezza francesi i rischi di attentati trasversali erano infatti già altissimi almeno dall’inizio del mese. Ne parlava un rapporto dell’intelligence transalpina rivelato da radio France info e citato da Il Sole 24 Ore, che evidenziava il timore di attacchi compiuti da cellule terroristiche che agiscono “in trasferta”, cioè in Stati diversi da quelli dove vivono abitualmente per sfuggire più facilmente al controllo dei servizi di sicurezza europei. In pratica, quindi, i terroristi punterebbero sulla limitata condivisione di informazioni tra i partner Ue.

Il quotidiano della Confindustria riferisce anche che secondo i rapporti d’intelligence il rischio terroristico è sempre più elevato anche nel resto d’Europa. Nei giorni scorsi il numero uno del controspionaggio britannico Andrew Parker ha annunciato che lo Stato Islamico sta preparando attacchi su vasta scala nel Regno Unito dove negli ultimi 12 mesi sono stati sventai sei attentati. “Di sicuro questo è il più alto numero di attentati sventati nei miei 32 anni di carriera e sicuramente il numero più alto dall’11 settembre del 2001”, ha detto rivelando come l’80% dei 4mila agenti dell’MI5 siano impegnati 24 ore su 24 ha impedire attacchi terroristici.

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