A colpi di sentenze, mozioni regionali e provinciali, regolamenti comunali, s’infrange il sogno dell’innocua “telefonata che allunga la vita”. Sotto accusa il rischio per la salute pubblica dell’ubiquitaria connessione senza fili e la dissennata installazione di ‘antenna selvaggia’. Da Sesto San Giovanni (Milano) a Roma, passando per Venezia e Bolzano, sale la richiesta del rispetto del principio di precauzione contro lo spauracchio elettrosmog. Partiamo dalla notizia più recente.

Il Tar Lombardia ha respinto il ricorso presentato da Wind contro il Comune di Sesto San Giovanni, portato in giudizio per aver rifiutato l’autorizzazione all’installazione di un nuovo ripetitore di telefonia mobile della compagnia arancione. Netta la sentenza dei magistrati amministrativi: tra l’invasività dei tralicci e la salute pubblica, deve primeggiare quest’ultima, minimizzando l’esposizione della popolazione alle irradiazione dei campi elettromagnetici. Si censura, è scritto nel dispositivo, “l’inserimento tra i luoghi sensibili di cui al regolamento comunale sulle localizzazioni anche di ‘centri sportivi’, ‘chiese o oratori’, o ancora di ‘edifici ad elevata socialità'”. Soddisfatto l’Avv. Umberto Fantigrossi, legale dell’Ente milanese: “La sentenza precisa che non si tratta di divieti assoluti e generalizzati di localizzazione degli impianti, ma di precisi criteri oggettivi e razionali del tutto legittimi. Si tratta di una importante vittoria per i cittadini, perché mette un punto fermo contro l’invasività dei tralicci telefonici e per una migliore tutela della salute sul territorio”.

E già il Consiglio di Stato aveva dato ragione al Comune di Venezia in una causa avanzata sempre da Wind e ancora una volta contro il diniego all’installazione di un’antenna nei pressi di un luogo a rischio: è ragionevole, sintetizzano i giudici, “annoverare tra i siti sensibili le aree ricomprese a verde attrezzato (parco giochi), atteso che tali aree possono esporre gli utenti e, in particolare, utenti particolarmente sensibili, bambini in tenera età, adolescenti, persone disabili che frequentino tali aree ludico-ricreative, all’emissione, prolungata e ravvicinata, di onde potenzialmente nocive per la loro salute”.

E proprio su questa lunghezza d’onda s’è espresso il Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano, che in una recente mozione ha approvato un piano di politiche di cautela per monitorare e contrastare i potenziali danni del Wifi sugli occupanti di scuole, asili e case di cura: sostituzione con tecnologie a bassa emissione di radiazioni, creazione di gruppi di lavoro per valutarne l’impatto sulla salute pubblica e lancio di una campagna “di informazione e sensibilizzazione sui possibili rischi per la salute soprattutto di nascituri, bambini e giovani, e su un uso selettivo e consapevole di telefoni cellulari, smartphone”. Praticamente l’opposto del miraggio All inclusive’ propinato dalle accattivanti pubblicità dei produttori, protesi al profitto e (a quanto pare…) meno alla salute.

Capitolo Roma Capitale: con l’uscita della giunta Marino, le associazioni dei cittadini si interrogano sul futuro del Regolamento (atteso 15 anni) per la disciplina dell’installazione dei ripetitori, mentre avanza il 4G e le compagnie telefoniche ricorrono al Tar Lazio. Cosa farà il commissario Tronca? “Il Regolamento, affinché possa diventare operativo, necessita di un Piano di localizzazione settoriale, ovvero di uno strumento urbanistico che definisca la mappa delle aree ritenute idonee o inibite alla collocazione degli impianti di telefonia mobile”.

Intanto venerdì 13 nel Consiglio regionale del Lazio è convocato il 5° Tavolo tecnico per la redazione di una “Legge quadro in materia di impianti di radiodiffusione sonora e televisiva, di telefonia mobile, con frequenza di trasmissione fino a 300 Ghz ed elettrodotti”.

1932207_939811122746012_3721358555774004030_n[1]Presidente e giunta Zingaretti sono già stati impegnati da due mozioni presentate dal gruppo laziale del Movimento 5 Stelle per “intervenire nella regolamentazione dell’elettrosmog ed usare tecnologie sostenibili alternative al Wi-Fi per garantire a tutti i cittadini del Lazio l’accessibilità alla rete”, optando per la connettività in fibra ottica, facendo particolare attenzione alla crescita di moderne patologie come l’elettrosensibilità (qui il testo delle mozioni). E “Sensibilità Chimica Multipla ed Elettrosensibilità, due realtà negate” è il titolo del convegno politico-medico-scientifico in programma il 23 novembre in Campidoglio. L’ultima, una segnalazione editoriale: il libro di Scalia, Pulcini e Sperini dal titolo “Campi elettromagnetici e sistemi viventi” (Edizioni Andromeda).

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