“Non era in previsione di fare movimenti, poi ho scoperto la rete e i messaggi: ho capito che c’era un nuovo modo di colloquiare e di fare, chiamiamolo pure giornalismo, capace di poter arrivare direttamente senza intermediari”. Così Beppe Grillo, leader del M5S, nel corso del suo intervento fuori programma alla consegna del Premio Montanelli a Fucecchio (Firenze). “Mandavo i primi tweet in cui, per esempio, chiedevo magari informazioni su Torino – racconta – perché avevo da farci uno spettacolo. A quel punto mi arrivavano 4-5 messaggi in cui mi dicevano: ‘La figlia della moglie del sindaco ha un posteggio abusivo che gestisce con una società‘, seguiti dal tweet del sindaco con scritto: ‘Se dici una cosa così ti denuncio preventivamente ancora prima che vieni a Torino’. Lì ho capito che esisteva questo nuovo modo di colloquiare”. Grillo poi sul giornalismo ha commentato: “Credo che la professione del giornalista andrà rivista e rivalutata in un’altra chiave nel futuro, perché oggi assistiamo, tranne in casi particolari, veramente a un giornalismo postdatato. I cronisti arrivano sempre dopo che i fatti sono successi”. Così il leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, intervenuto oggi a Fucecchio (Firenze) in occasione della consegna del premio dedicato a Indro Montanelli. Il premio è andato a Massimo Fini, editorialista de il Fatto Quotidiano, che sul palco è intervenuto per un dialogo-intervista con il direttore del giornale di via Valadier Marco Travaglio  di Marta Manzo

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