Di mezzo c’è pure una lettera di sostegno all’impresa, la Marchegay Technologies, da parte di Xavier Niel, uno degli uomini più ricchi di Francia, noto ormai in Italia per essere entrato di prepotenza nel capitale di Telecom Italia. Anche se, apparentemente, l’imprenditore, che ha creato l’operatore delle telecom Free, non avrebbe messo la mano al portafogli. Sì, perché la Marchegay, piccola società specializzata nella produzione di vetrate e di serre, localizzata dal lontano 1948 a Luçon, appena 9.500 anime, stava per fallire. Ed è stata a sorpresa salvata in uno slancio di solidarietà, grazie a una colletta tra i piccoli imprenditori locali.

Siamo nella Vandea, nell’Ovest della Francia. La Marchegay, che impiega un centinaio di dipendenti, ha risentito del crollo delle vendite dei pannelli fotovoltaici, che hanno fatto a lungo la sua fortuna. Dal 2011 l’azienda è stata recuperata da un fondo d’investimento, che si vuole liberare di quel fardello. Ma il direttore generale della Marchegay, Franck Champain, ci crede ancora e assieme a lui i lavoratori. È azionista minoritario e vuole prendere il controllo dell’impresa, ormai sull’orlo del fallimento. Ma mancano 400mila euro all’appello.

La situazione è assurda, perché la Marchegay ha raccolto negli ultimi mesi ordini per lavorare a pieno ritmo per tutto il 2016 (un totale di 13 milioni). Peccato, però, che le banche non gli facciano più fiducia. Mancano perfino i soldi per acquistare la materia prima necessaria a soddisfare gli ordini già ricevuti. La situazione nei giorni scorsi stava precipitando. Era già stata fissata un’udienza al tribunale di commercio, per dichiarare l’azienda definitivamente fallita.

A un giorno dalla scadenza, il sindaco di Luçon, Pierre-Guy Perrier, ha chiamato Champain e gli ha detto: “Ma se tu chiedessi quei soldi agli imprenditori della nostra cittadina?”. Ebbene, il direttore di Marchegay ha mandato una mail alle associazioni delle imprese locali, tutte più o meno a carattere artigianale, alle 11:34 del mattino. Alle 21:30 aveva già raccolto quei fatidici 400mila euro, di cui aveva bisogno per presentarsi al tribunale e riprendere il controllo della società, salvando la maggioranza dei posti di lavoro, 75 sui 105 totali.

C’è chi ha firmato un assegno di mille euro e chi è arrivato addirittura a 150mila. Il sindaco ne era sicuro. L’Ovest francese, con forti radici cattoliche, è terra di solidarietà e di volontariato. È anche la parte della Francia che, grazie a una miriade di piccole e medie imprese, ha resistito meglio alla crisi. Per la cronaca, è pure la fetta del Paese che politicamente sta arginando l’avanzata del Front National guidato da Marine Le Pen. Sembra che a convincere gli imprenditori a partecipare alla colletta (soldi che la Marchegay, ovviamente, dovrà restituire) abbia contribuito una lettera di Xavier Niel.

Perché l’industriale ha chiesto proprio a questa società di costruire le vetrate necessarie a coprire la Halle Freyssinet, un’antico spazio in ferro battuto, nel cuore di Parigi, che sta trasformando nel più grande incubatore del mondo di start-up dell’economia digitale. Non risulta, però, che Niel abbia tirato fuori dei soldi di tasca propria.

Articolo Precedente

Aereo caduto Sinai, 180 italiani restano bloccati. Ma chi rimane tranquillizza: “No emergenza”. Operatori: “Poche disdette”

next
Articolo Successivo

Aereo caduto Sinai, missile egiziano sfiorò velivolo inglese vicino a Sharm El Sheikh

next