Un altro volto notissimo, quello del direttore dello Stile Walter de Silva, lascia il gruppo Volkswagen dopo che negli ultimi mesi lo hanno fatto Ferdinand Piech, Martin Winterkorn, Giorgetto Giugiaro. Abbandonano ognuno a modo suo e per ragioni diverse, ma nel complesso svanisce l’immagine dell’azienda che conoscevamo fino alla scorsa estate.

De Silva aveva preso in mano le redini dell’Italdesign Giugiaro solo due mesi fa. L’avevamo incontrato a Moncalieri a settembre, una settimana prima dello scoppio dello scandalo delle emissioni truccate, in occasione dell’annuncio del nuovo incarico. Aveva illustrato ai giornalisti, con la consueta energia, i suoi molti progetti, fra cui anche un’Accademia del design italiano. Tutto sembrava fuorché in procinto di lasciare il gruppo Volkswagen, in cui lavora dal 1999. E invece il 64enne originario di Lecco ha confermato a Auto e design, prima dell’annuncio ufficiale arrivato in serata, che abbandonerà il gruppo tedesco alla fine di novembre. Secondo quanto comunicato dalla Casa, de Silva andrà in pensione ma continuerà a prestare consulenza al gruppo.

De Silva iniziò la sua carriera al Centro Stile della Fiat nel 1972, poi passò allo Studio R. Bonetto nel 1975 e poi, da ’79 all’86, diresse la sezione automobilistica dell’I.De.A. Institute di Torino. Nel 1986, assunse l’incarico di capo del design dell’Alfa Romeo, dove restò fino al 1998. Nel 1999, l’approdo al gruppo Volkswagen, dapprima alla Seat, poi a capo del gruppo Audi nel 2002: in quel periodo disegnò quella che ha sempre definito la sua auto più bella, la coupé A5. Nel 2007, de Silva assunse la responsabilità del design di tutti i marchi del gruppo. A settembre, come detto, gli era stata affidata la presidenza della Italdesign dopo che il fondatore Giorgetto Giugiaro aveva lasciato quote e poltrona in seguito alla lotta intestina fra gli allora presidente e amministratore delegato del gruppo VW.

Nel comunicato stampa rilasciato questa sera, l’amministratore delegato Matthias Mueller ha reso omaggio a de Silva, che “incarna la creatività e il senso italiano del bello da una parte, l’accuratezza e la disciplina dell’altro”, dicendo che negli anni è riuscito a “stabilire una cultura e una metodologia del design che attraversa tutti i marchi del gruppo e che è unica nell’industria automobilistica”. Fra le vetture firmate de Silva, la nota ufficiale individua come più significative le Alfa 156 e 147, la Volkswagen Up!, la Polo, la sesta e settima generazione della Golf, le Audi R8 e A5.

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