Confisca record in Calabria: oltre 214 milioni di euro sequestrati agli imprenditori Pasquale Rappoccio e Pietro Siclari. Il provvedimento della sezione Misure di prevenzione del Tribunale è stato eseguito dalla Guardia di Finanza e dalla Dia. Complessivamente, su richiesta del procuratore di Reggio Calabria Federico Cafiero De Raho e dei sostituti Giuseppe Lombardo e Stefano Musolino, sono stati confiscati 220 beni immobili (tra appartamenti, ville e terreni), 9 società e 22 rapporti finanziari.

Un impero che i due imprenditori, coinvolti in alcune inchieste della Direzione distrettuale antimafia, avrebbero messo in piedi grazie ai rapporti con le cosche Tegano, Condello, Alvaro, Barbaro e Libri. La ‘ndrangheta, in sostanza, avrebbe consentito a Rappoccio e a Siclari di accaparrarsi anche appalti pubblici.

Il provvedimento di confisca è stato eseguito non solo in Calabria ma anche in Lombardia: “La ‘ndrangheta investe non solo nel nord Italia – avverte il procuratore De Raho a margine della conferenza stampa tenuta in Procura – ma anche in altri Paesi ed è questo l’elemento che dovrebbe preoccupare di più l’Europa per consentire un contrasto proporzionato all’inquinamento territoriale ed economico”  di Lucio Musolino

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