Per i fan, in fila dall’alba con il biglietto tra le mani, è il giorno del miracolo: il 28 luglio scorso 1.000 musicisti li avevano invocati suonando, sulle note di Learn to Fly, il più imponente tributo della storia del rock. E alla fine, come promesso, i Foo Fighters sono arrivati. La band statunitense fondata da quello stesso David Grohl che già aveva fatto impazzire i fan ai tempi dei Nirvana di Kurt Cobain, infatti, ha risposto alla chiamata dei 1.000 batteristi, cantanti, chitarristi e bassisti che quest’estate, come un’orchestra, avevano registrato un videoclip che sul web ha avuto oltre 26 milioni di visualizzazioni, realizzato al solo scopo di chiedere ai Foo Fighters di esibirsi a Cesena. E a sorpresa, è proprio nel palazzetto dello sport della città emiliano romagnola che ha deciso di aprire il tour mondiale.

Video di Annalisa Dall’Oca e Giulia Zaccariello

Uno spazio ridotto, appena 3.000 biglietti venduti in soli 4 minuti, per una band di caratura mondiale, che rappresenta, per molti, un successo inaspettato. “Non riusciamo ancora a crederci – raccontano Fabio e Federico, che il 28 luglio erano tra i 1.000 musicisti autori dell’impresa da Guinness dei Primati – è stata un’esperienza bellissima, indimenticabile, e il fatto che poi la band sia venuta effettivamente a Cesena ci lascia ancora a bocca aperta. In pratica, questo è il primo concerto on demand della storia della musica: noi abbiamo suonato, dando vita a una specie di maxi flash mob, e loro sono arrivati”.

Da Napoli a Trento, dal Lazio come dalla Lombardia, i 3.000 eletti portatori di biglietto che per tutta la giornata hanno atteso l’inizio del concerto vengono da tutta Italia. Molti di loro c’erano il 28 luglio a Cesena, esperienza che presto diventerà anche un docu-film. Prima del concerto, infatti, i 1.000 sono stati intervistati dallo staff, e la regista, Anita Rivaroli, vorrebbe arricchire la pellicola con riprese di backstage, e immagini esclusive dello show. Un ulteriore regalo ai fan, insomma, dopo una scommessa più che riuscita.

“Possiamo dire – spiega Fabio Zaffagnini, project manager di Rockin’ 1000 – che quello di stasera è il quarto miracolo: il primo, infatti, è stato trasformare quella che era partita come un’idea romantica e un po’ folle in un evento senza precedenti. Poi siamo anche riusciti a convincere le persone a credere in noi, raccogliendo, tramite il crowdfunding, 40mila euro. A quel punto abbiamo reclutato i musicisti, riuscendo a farli suonare in maniera sincronizzata generando musica e non caos”.

Tanto che il 31 luglio scorso, Grohl stesso aveva risposto al video con un altro video postato su YouTube, durante il quale prometteva ai ‘millini’, così sono stati soprannominati gli autori dell’impresa musicale, l’imminente arrivo della band a Cesena. Una promessa mantenuta, che ora resterà nella storia.

La scaletta, a poche ore dall’inizio dello show, è ancora un mistero, e nell’attesa c’è chi scommette su cover inedite, e chi su effetti speciali sbalorditivi. Intanto, però, i fan aspettano di entrare cantando Learn to Fly ad alta voce, in una replica improvvisata del Rockin’ 1000. “Non ce lo saremmo persi per nulla al mondo, anche se comprare i biglietti è stata di per sé un’impresa – sorride una comitiva di musicisti da Roma – i Foo Fighters hanno fatto la storia della musica, un po’ come i Nirvana, o i Rolling Stones. Non so se vorremmo ripetere l’esperienza di Cesena per chiamare in Italia un’altra band, forse sarebbe meglio che restasse unica, così com’è ora. Ma nel caso, forse si potrebbe provare con i Rolling Stones”.

“E’ un avvenimento inedito, unico al mondo, che non so se potrà mai essere replicato – raccontano Marco e Stefano, batterista e bassista, anche loro tra i 1.000 divenuti ormai celebri in tutto il mondo – il concerto è stato organizzato velocemente, e probabilmente i biglietti non copriranno il cachet della band, quindi è chiaramente un premio, un regalo della band per un’iniziativa davvero ben riuscita. E’ un sogno, un sogno che diventa realtà”.

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