Lo yacht di 17 metri –  un Azimuth 58 –  confiscato al console onorario italiano alle Bermuda, l’imprenditore Gioacchino Di Meglio, diventerà un laboratorio per gli studi sull’erosione costiera condotti dall’università di Calabria. L’ agenzia delle Dogane, proprietaria dell’imbarcazione da tre anni, ha accolto la richiesta di utilizzarla che era stata avanzata dal dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della Terra. “Ora la barca è a Vibo Valentia”, dice Rosanna De Rosa, ordinario di Geochimica e Vulcanologia. “Dovrà essere attrezzata con un laboratorio”, prosegue, “ e per questo siamo impegnati a reperire i fondi, anche tramite i Progetti Operativi Nazionali. La impiegheremo per effettuare rilevazioni e misurazioni lungo la costa”.

GIOCHI D’ARTIFICI “Jack”, questo il nome del natante  extralusso, fu costruito nel 2001 e venduto nello stesso anno a Danimar srl per un miliardo e 393 milioni di lire. A maggio 2001 fu acquistato da Di Meglio, un caprese che si è trasferito alle Bermuda da una quarantina di anni e che, in quelle isole lontane, ha creato un impero economico, aprendo una serie di alberghi e ristoranti. Prezzo della transazione, esente da Iva perché le Bermuda sono un paradiso fiscale: un miliardo e 490 milioni di lire. Il 30 luglio 2002 il console onorario italiano avvalendosi di uno spedizioniere, importa “Jack” in Italia, dove evidentemente ha intenzione di utilizzarlo durante le vacanze estive. L’operazione, però, secondo la Guardia di Finanza di La Spezia, coordinata da Giovanni Lanzetta, che indaga per conto della locale procura, è viziata da una serie di artifici finalizzati in maniera illegale ad eludere l’Iva. Tra questi, la redazione di una perizia che sottostima il valore dell’Azimuth, calcolandolo in 336.000 euro, ed un finto passaggio per il porto di La Spezia, dove in realtà Jack non sarebbe mai transitato.

ROTTA PER L’ATENEO Ne scaturisce un processo, con sei imputati. Il console Di Meglio è ascoltato dagli inquirenti in qualità di persona informata dei fatti. Interrogato, sostiene di essersi affidato in perfetta buona fede ad un’agenzia di servizi. Il procedimento penale si conclude a luglio 2010 con la prescrizione per tutti. Scatta il dissequestro dello yacht, che ritorna a Di Meglio. La Procura presenta però ricorso in Cassazione, che lo accoglie relativamente al sequestro. Il console perde di nuovo la barca, dunque, che nel 2012 è definitivamente confiscata, in quanto introdotta in Italia in regime di contrabbando. Poche settimane fa, infine, l’assegnazione all’ateneo calabrese.

 

 

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