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Negli ultimi giorni sono state scoperte nuove truffe ai danni dello Stato consenzienti i medici e le strutture sanitarie: i medici come firmatari delle Sdo (scheda dimissione ospedaliera); i responsabili delle strutture sanitarie come richiedenti rimborsi non appropriati.

Così a Piacenza si è scoperta una casa di cura convenzionata dove i pazienti venivano visitati e curati ambulatorialmente mentre venivano richiesti rimborsi da degenti. Danno allo Stato 1,2 milioni di euro. A Roma uno degli italiani più “nominati”, Mastrapasqua, a capo anche dell’ospedale israelitico è agli arresti domiciliari per rimborsi gonfiati di prestazioni sanitarie alla Regione Lazio. Il 94% delle cartelle cliniche era stato alterato per far risultare prestazioni più costose rispetto a quelle effettivamente erogate.

Se questo avviene ancora vuol dire che il sistema di controllo sulle prestazioni sanitarie basato sui rilievi cartacei (Sdo e cartelle cliniche) non è sufficiente ad arginare gli abusi. Da anni porto avanti una battaglia per cercare di applicare il mio sistema di controllo a campione sui pazienti. Difficilmente medici compiacenti sarebbero disposti a firmare Sdo sapendo che possono essere smentiti facilmente da cittadini-pazienti che si sono sottoposti a diagnosi e/o cura. In questa ottica, e nell’impegno civico che ritengo fondante, si pone la mia partecipazione al bando di selezione di direttore e/o membro della nuova Agenzia di Controllo della Regione Lombardia.

Nei prossimi giorni si apriranno le buste e sapremo se due lavori scientifici pubblicati nel 2003 e nel 2008, dedicati all’applicazione pratica di un nuovo sistema di controllo, insieme all’esperienza ultratrentennale di medico potranno essere vincenti su spartizioni di poltrone esclusivamente politiche.

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