Pompe di benzina chiuse dalle 22 del 19 ottobre fino alla stessa ora di mercoledì 21. I gestori di carburante nelle Aree di servizio autostradali incrociano le braccia contro “l’accanita protezione delle rendite di posizione davvero straordinarie che assicurano livelli record in termini di pedaggi e di royalty, di cui continuano a godere concessionari, aziende petrolifere e marchi della ristorazione”, annunciano in una nota Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Anisa Confcommercio. Tutti elementi fissati dal decreto del 15 agosto del ministero Infrastrutture e Trasporti e dello Sviluppo economico che ha “alzato nuovi e più odiosi livelli di protezione delle potenti lobby interessate”.

Obiettivo dei sindacati è quello di tutelare “i legittimi interessi delle centinaia di piccole imprese e delle migliaia di lavoratori che operano nel settore, oltreché dei milioni di consumatori che ogni anno si riversano sulla viabilità autostradale”. Secondo Faib, Fegica e Anisa siamo di fronte “per un verso, a prezzi evidentemente fuori mercato sia sui carburanti (mediamente 15 centesimi superiori alla rete ordinaria) sia sul servizio di ristorazione, dall’altro, a impianti sempre più fatiscenti e inaccoglienti e standard sempre meno all’altezza del servizio al pubblico“.

Autostrade per l’Italia, invece, parla di serrata “ingiustificata”. “Lo sciopero – spiega la società in una nota – arriva all’indomani di un decreto governativo che consente di razionalizzare la rete e migliorare il servizio ai clienti. Rispetto alle soluzioni previste dal decreto – aggiunge la concessionaria della rete autostradale – è giusto ricordare che il provvedimento dell’esecutivo prevede la continuità gestionale a garanzia del mantenimento degli attuali livelli occupazionali e della stabilità delle gestioni. Nel provvedimento è previsto, inoltre, che il self service pre pay sia addizionale e non sostitutivo del servito, che rimane sempre disponibile e da questa società è considerata la modalità principale”. Infine, conclude la società, “siamo sicuri che gli esiti delle gare in corso di riaffidamento dei servizi alle società petrolifere faranno venire meno le preoccupazioni della categoria alla quale continuiamo a prestare la massima attenzione”.

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