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Alcuni avvocati hanno presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Roma contro 96 cronisti “rei” di aver pubblicato atti e brani di intercettazioni relativi a Mafia capitale.
Si tratta di una iniziativa clamorosa e con pochi precedenti.

Probabilmente finirà in una bolla di sapone, ma si tratta di una sorta di mega querela temeraria che si inserisce in una più generale offensiva contro il diritto di cronaca e contro il diritto/dovere di informare e il diritto dei cittadini ad essere informati.

Mai come in questo caso, cronisti e direttori avevano ed hanno il dovere di dare notizie che hanno quel requisito di “rilevanza sociale e di pubblico interesse” che rappresenta il punto fermo delle sentenze della Corte europea e della stessa Corte di Cassazione.
Paradossalmente avrebbero dovuto essere denunciati quei cronisti che avessero deciso di non pubblicare le notizie delle quali erano entrati in possesso.

Il segretario della Fnsi, Raffaele Lo Russo, ha invitato i colleghi a non farsi intimidire e a rifiutare intimidazioni e bavagli.
Se e quando i 96 cronisti dovessero essere convocati, sarà il caso di accompagnarli, di sottoscrivere i loro articoli, e di indire una grande manifestazione a loro sostegno e a tutela dell’articolo 21 della Costituzione.

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