Quali erano i rapporti tra Giuseppe Megale, capogruppo del Pd di Sassuolo che si è dimesso dopo aver ricevuto un avviso di garanzia, e Rocco Ambrisi e Adamo Bonini, arrestati nell’operazione della Guardia di finanza di Modena The Untouchables (Gli intoccabili) con l’accusa di usura e estorsione? E’ la domanda a cui sta cercando di rispondere la Procura di Modena, che a seguito della retata che ha coinvolto anche tre carabinieri, ha aperto un filone di inchiesta che ha travolto per primo il capogruppo del Partito democratico locale e comandante della polizia municipale di Castellarano, accusato di corruzione elettorale, un reato minore delle norme elettorali diverso dalla corruzione e dal voto di scambio. Per ora sull’inchiesta c’è il massimo riserbo, anche se l’azione della magistratura ha già fatto fare un passo indietro a Megale. E ora anche il Comune di Sassuolo rischia di essere travolto da un terremoto politico. Martedì 13 ottobre un gruppo di cittadini ha protestato contro l’amministrazione, con cartelli che chiedevano le dimissioni del sindaco Claudio Pistoni. Il passo indietro però non c’è stato. Il primo cittadino ha assicurato che sarà avviata una verifica interna e che sarà pronto a costituirsi parte civile in un eventuale processo.

Con l’ex capogruppo Pd Megale nell’indagine sono finiti anche tre dipendenti della Sgp, la partecipata del Comune di Sassuolo che ha in mano la gestione del patrimonio pubblico, compresi i permessi su esercizi e attività commerciali, che sono accusati in concorso. I pm indagano su presunti contatti e incontri, tra cui anche cene, che ci sarebbero stati tra il politico, i funzionari e Ambrisi e Bonini, che erano bene inseriti nell’ambiente dei locali e delle attività, di cui a volte, come ricostruiscono le indagini dei magistrati, facevano il bello e il cattivo tempo con estorsioni e tassi di usura che potevano arrivare fino al 417%.

La Procura in questi giorni sta continuando ad ascoltare persone informate sui fatti, tra cui anche l’ex sindaco di Sassuolo Luca Caselli e l’ex assessore della Lega Nord Francesco Menani. I fatti finiti sotto la lente di ingrandimento risalirebbero non solo alla campagna elettorale del 2014, ma anche al periodo delle ex amministrazioni a partire dal 2008. Sono anche di quell’anno infatti i documenti sequestrati dalla Guardia di finanza dagli uffici del Comune del modenese e da quelli della partecipata Sgp, come ha fatto sapere il Pistoni. Gli inquirenti starebbero cercando prove dello scambio di favori e di entrature degli arrestati dell’operazione Untouchables negli uffici amministrativi cittadini. “La documentazione – ha spiegato il primo cittadino – è stata acquisita sia presso la segreteria generale che l’Ufficio tecnico del Comune ed in Sgp. Si tratta degli atti inerenti gli esercizi commerciali oggetto d’indagine relativi a diversi anni: una parte risale al 2008, l’altra è relativa al periodo che dal primo gennaio 2011 arriva fino ai giorni nostri”.

Il Comune però sarebbe estraneo alle indagini, come è stato chiarito all’atto dell’acquisizione, nella quale sono stati sequestrati documenti sulla regolamentazione comunale riguardanti l’arredo urbano del centro storico e l’installazione di strutture fisse o mobili come dehors o gazebo, procedimenti amministrativi in materia commerciale ed edilizia, delibere del consiglio comunale, occupazioni di suolo pubblico, iscrizione alle fiere e alle manifestazioni cittadine. Tutto materiale che finirà al vaglio degli inquirenti per capire se la politica si sia sporcata le mani con gli affari dei due arrestati.

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