Se le squadre di calcio oramai da anni battagliano per la supremazia sui social network, un piccolo club spagnolo è andato oltre. Il Getafe ha ideato una app social per telefonini, destinata ai tifosi del club, che parafrasa le più celebri app di incontri per cuori solitari: il Getafinder, destinato a rivoluzionare la comunicazione social calcistica. Proprio due squadre spagnole sono leader nella classifica dei social network, il Barcellona è la squadra al mondo con più follower tra Facebook e Twitter, oltre cento milioni, seguita da vicino dal Real Madrid. Il problema è che il Barça ha anche una media spettatori di 77mila persone, e al Bernabeu per vedere il Real vanno in media 73mila spettatori ogni partita. Mentre il Getafe Club de Fútbol, squadra dell’omonima cittadina nell’area metropolitana di Madrid, e quarta squadra della capitale dopo Real, Atletico e Rayo Vallecano, arranca. Al piccolo stadio Coliseum Alfonso Pérez, nonostante la capienza da 17mila posti, si presentano in circa 7mila ogni partita: la seconda affluenza più bassa dell’intera Liga spagnola.

Per questo la società ha deciso di correre ai ripari, e ha dato a un’agenzia pubblicitaria il compito di inventarsi qualcosa. L’idea è stata quella di copiare Tinder, la più famosa app per cuori solitari nata nel 2012, e che si stima abbia almeno 50 milioni di utenti per contatti giornalieri che superano il miliardo. La app funziona così: ti appare la fotografia di una donna o di un uomo e scegli se dire sì o no, se anche la persona a cui hai detto sì è interessata alla tua fotografia, potete cominciare a chattare insieme. Ed ecco allora nascere il Getafinder, app già disponibile per Apple e per Android, riservata ai soli tifosi del Getafe e che funziona solo all’interno dello stadio Coliseum Alfonso Pérez. Lo scopo è quello di spingere i tifosi ad andare allo stadio, in modo che lì possano conoscersi tra di loro e, scoprendo tra i vari interessi in comune la fede calcistica, ritornare nuovamente allo stadio.

Il Getafe ha lanciato oggi la campagna pubblicitaria, già divenuta virale, il cui slogan più o meno è: “Incontriamoci e riproduciamoci tra di noi, così aumenteremo sempre più”. O, per dirla con le parole di Angel Torres, direttore creativo esecutivo dell’agenzia Sra Rushmore che ha ideato l’app: “L’obiettivo del Getafinder è che i figli delle persone che si sono conosciute attraverso l’app diventino nuovi tifosi del Getafe”. Certo si potrebbe obiettare che una volta allo stadio ci si andava anche per incontrarsi di persona, e che non servivano le app. Ma lo stesso vale per il pub, il supermercato o i giardini sotto casa. Il mese scorso è uscita la notizia che al Petco Park di San Diego, al terzo inning della partita di baseball tra i San Francisco Giants e i San Diego Padres, una donna ha partorito sugli spalti assistita dalle infermiere presenti nell’impianto. Chissà che anche a Getafe non abbiano pensato di attrezzarsi in questo modo. Nel caso, dopo l’uscita del Getafinder, hanno nove mesi di tempo per organizzarsi.

Twitter @ellepuntopi

Articolo Precedente

San Marino racimola un punto dopo 10 anni, va in gol dopo 2 e segna in trasferta dopo 14. Vitaioli è l’eroe-operaio

next
Articolo Successivo

Galliani-Ghedini, intercettazione nell’inchiesta dei diritti tv del calcio. L’avvocato: “Grave violazione di legge”

next