Armi, banda larga e la situazione delle piccole e medie imprese. Poi “i mali della finanza italiana”, “la questione porti” e la mobilità dolce. Sono questi i temi, secondo la bozza ufficiosa che ilfattoquotidiano.it ha potuto leggere, di cui discuterà il Movimento 5 Stelle nelle festa di due giorni in programma all’Autodromo di Imola. Mentre il programma ufficiale ancora aspetta le ultime rifiniture, i parlamentari hanno elaborato una lista delle agorà tematiche che saranno organizzate in Romagna il 17 e 18 ottobre prossimi e a cui parteciperanno a turno.

Quattordici le “piazze” di discussione: al centro la difesa dell’ambiente dalle ecomafie, ma anche l’analisi delle problematiche del lavoro e per la tutela del made in Italy. Poi sanità, energia e università. E’ il secondo anno che il Movimento 5 Stelle si incontra per un raduno che i detrattori paragonano ai convegni di partito e per la seconda volta la sfida è quella di non assomigliare troppo ai gruppi politici tradizionali. Per questo, a fianco del palco ci saranno degli spazi di dibattito libero dove insieme ai parlamentari potranno prendere la parola i cittadini. E se l’anno scorso l’obiettivo era quello di rinfrancare gli animi dopo il colpo delle elezioni Europee, ora il tema che, almeno secondo gli annunci, dovrebbe unire la discussione è quello del governo. Casaleggio e Grillo vogliono presentare all’Italia una squadra di cittadini e portavoce che sia all’altezza di stare non solo all’opposizione, ma anche nella stanza dei bottoni.

Questa la bozza della lista degli incontri a cui potranno partecipare gli attivisti:
difesa, stop al commercio delle armi;
banda larga, l’unica grande opera utile al Paese;
-ambiente dopo la legge ecoreati come continuare a difendere i nostri territori dalle ecomafie;
università: come sostenere ricerca, innovazione e start up;
sanità: combattere gli sprechi senza tagliare i servizi;
scuola: per una scuola pubblica, digitalizzata e inclusiva, quali soluzioni;
finanze: i “mali” della finanza italiana: soldi alle banche, usura, prelievo forzoso e anatocismo;
bilancio: per uno sviluppo economico sostenibile;
riforme: la vera riforma, più potere ai cittadini e meno ai partiti;
lavoro: la nuova frontiera del lavoro nell’Italia 5 Stelle;
made in Italy: dall’agroalimentare all’abbigliamento, come tutelare le nostre piccole e medie imprese;
infrastrutture: la questione porti;
energia: per un nuovo mondo efficiente e rinnovabile;
mobilità dolce: due ruote per migliorare l’Italia.

Gli argomenti di discussione sono ampi e il timore è quello che il confronto si trasformi in una lunga discussione senza risultati concreti. Per questo si è pensato a un coinvolgimento diretto dei parlamentari che possano in qualche modo “dare una linea costruttiva agli incontri”. L’anno scorso ad esempio, il sindaco M5S Federico Pizzarotti e un gruppo di eletti locali avevano polemizzato con l’organizzazione per il poco spazio lasciato ai portavoce dal territorio e per i troppi comizi dal palco. I quattordici appuntamenti tematici dell’edizione 2015 dovrebbero in un qualche modo rimediare a quella che per molti era stata una mancanza.

Non sarà presentata, almeno secondo le prime indiscrezioni, la squadra di governo M5S. I ministri e il candidato presidente del Consiglio sono una delle armi che Casaleggio tiene per la campagna elettorale vera e propria che ora sembra ancora troppo lontana. I grillini, che si trovano un po’ all’improvviso a dover affrontare la difficile corsa per il Campidoglio, manderanno avanti ancora una volta i temi cercando di ritardare la discussione sui volti. “La stanca litania del ‘non avete fatto niente'”, si legge sul blog di Grillo, “sarà smentita dalle azioni svolte con successo dal M5S attraverso le ‘buone notizie’, un elenco rappresentativo di tutte le cose fatte e portate a termine dagli eletti”. Gli stand, secondo la mappa diffusa, saranno disposti a ferro di cavallo intorno al palco centrale. Dietro i punti di presentazione dei gruppi regione per regione, ci sarà invece lo spazio per i dibattiti dove i singoli cittadini potranno prendere la parola. Casaleggio e Grillo li hanno voluti lontani dai riflettori centrali, ma non troppo. Nelle agorà, come insegna ormai l’esperienza nei Meetup, il microfono è aperto a chiunque abbia qualcosa da dire e in tanti aspettano Imola 2015 per dire la propria opinione anche a chi nella catena conta un po’ di più.

Articolo Precedente

M5s, il caso Di Battista-sindaco e il ‘problema’ della coerenza

next
Articolo Successivo

Marino, la scheggia impazzita

next