Ignazio Marino ha formalizzato le dimissioni da sindaco di Roma, consegnandole al presidente dell’assemblea capitolina Valeria Baglio. Da domani scattano i 20 giorni previsti dalla legge passati i quali le dimissioni saranno esecutive ed irrevocabili. Il 2 novembre dunque Marino decadrà dall’incarico e si aprirà la fase del commissariamento e per le nuove elezioni.

E’ stata comunque una giornata di lavoro per il primo cittadino, che ha firmato l’atto di costituzione di parte civile del Comune nel procedimento penale contro 5 imputati nell’inchiesta Mafia Capitale, tra cui l’ex dg di Ama, Giovanni Fiscon. Il procedimento inizia il 20 ottobre e Marino ha espresso la sua ferma intenzione di partecipare alla prima udienza in veste di sindaco.

Poco dopo le 15, Marino ha lasciato il Campidoglio: zaino in spalla, è uscito da un ingresso secondario di Palazzo Senatorio e si è subito infilato in auto senza rilasciare dichiarazioni. Prima di andare, tuttavia, ha firmato tre ordinanze relativi ai lavori per il Giubileo per una spesa complessiva di 10 milioni: i lavori riguardano provvedimenti per il traffico e la mobilità in particolare sul Lungotevere e nell’area di San Pietro.

Marino in Aula al processo a Mafia Capitale – Ci sarà anche il sindaco alla prima udienza del processo di Mafia Capitale, che si aprirà il 20 ottobre per l’ex dg di Ama, Giovanni Fiscon e altre quattro persone, nel quale il Comune sarà parte civile. Un processo con giudizio abbreviato e non rito immediato, come l’atteso maxi processo che prenderà il via il prossimo 5 novembre, che prevede in caso di condanna uno sconto di un terzo della pena. Fiscon, accusato di corruzione, è finito agli arresti nella prima ondata dell’inchiesta di Mondo di mezzo, scattata il 2 dicembre 2014. Dopo poco più di quindici giorni, l’ex dg di Ama ha ottenuto i domiciliari. Insieme all’ex dg della municipalizzata romana per la raccolta dei rifiuti, alla sbarra ci saranno Emilio Gammuto, uno dei collaboratori di Salvatore Buzzi, Raffaele Bracci, Emanuela Salvatori e Fabio Gaudenzi, leader degli ultrà giallorossi del gruppo neonazista ‘Opposta fazione’.

Sit in pro-sindaco al Nazareno: “Voi con Verdini, noi con Marino” – In tarda mattinata sostenitori del sindaco dimissionario hanno protestato davanti alla sede del Partito Democratico, al Nazareno: “Roma rivuole Marino sindaco”, “Mafia capitale ringrazia il Pd e il Vaticano”, gli slogan che campeggiano sui cartelli. “Ci hanno tolto il nostro voto, il Pd ha mandato via Marino votato da noi cittadini. Lui in due anni e mezzo ha fatto quello che ‘questi quà non hanno fatto in 40 anni”, dice una signora”. È un altro manifestante le fa eco: “Si è messo contro i poteri forti”. Sotto la sede del Pd non mancano manifesti con le scritte “Voi con Verdini, noi con Marino” e “A Giuda 30 denari e al Pd?”. 

Gabrielli: “Caos? Roma è in piedi da 2mila anni” – Le prossime tappe politiche della vicenda: individuazione del nome del commissario che nei prossimi mesi guiderà il Campidoglio; scelta dei candidati che si contenderanno la guida della Capitale; data del voto, visto che si continua a parlare di un ipotetico rinvio per evitare la coincidenza con il Giubileo. Tra i nomi ventilati in questi giorni per il ruolo di commissario c’è quello di Franco Gabrielli: “Roma è una città che sta in piedi da oltre duemila anni”, ha detto il prefetto arrivato in Campidoglio per partecipare alla messa in occasione della festa de corpo di polizia municipale, rispondendo a chi gli ha chiesto se il giubileo sia a rischio dopo le dimissioni del sindaco.

Sabella: “Io commissario? Sono servitore dello Stato, ma non salti nel buio” – “Io commissario? Sono un servitore dello Stato, ma salti nel buio non ne faccio” ha detto l’ormai ex assessore alla Legalità della Giunta Marino, Alfonso Sabella ad Agorà su Rai3. “Chiunque sarà il prossimo sindaco”, ha aggiunto, “se non si metterà in ordine la macchina amministrativa, non andrà da nessuna parte”.

Di Battista: “Non mi candido a sindaco. Entro gennaio il nome M5S” – “Entro gennaio avremo il nome del candidato sindaco” del M5s, ma “escludo di candidarmi“, ha detto invece Alessandro Di Battista intervistato a “La telefonata di Belpietro” su Canale 5. “L’obiettivo numero uno del premier – premette – è far dimenticare che Marino è del Pd. Oggi il Pd, a Roma e non solo, è un partito pericoloso, non gli interessa minimamente mandare al voto i cittadini romani per avere un sindaco pienamente legittimato, ma credo che si voterà comunque in primavera, insieme alle altre grandi città”. Quanto alle voci che lo vogliono come probabile candidato, Di Battista aggiunte: “Ho un mandato e lo porto a termine, preferisco continuare a occuparmi di politica estera e corruzione a livello nazionale”.

Inchiesta sugli scontrini, la Finanza acquisirà il carteggio – Continua intanto l’inchiesta della Procura sui cosiddetti scontrini. Il nucleo di polizia giudiziaria della Guardia di Finanza di piazzale Clodio è stato incaricato dai pm di acquisire tutto il carteggio relativo alle spese di Marino con la carta di credito del Campidoglio. Le fiamme gialle recupereranno la documentazione nella giornata di martedì. La delega è stata data dal pm Roberto Felici, titolare dell’indagine avviata dopo gli esposti di Fratelli d’Italia e del Movimento 5 Stelle. Il fascicolo, secondo quanto si è appreso, è sempre privo di ipotesi di reato, ma in caso di riscontri, dopo l’esame della documentazione, alle accuse dei denuncianti Marino potrebbe essere iscritto nel registro degli indagati per peculato.

I nuovi Re di Roma

di Il Fatto Quotidiano 6.50€ Acquista
Articolo Precedente

Politici, imprenditori, travet, Vaticano: gli equilibri romani toccati da Marino. Ecco i “nemici” che lo hanno portato alla caduta

next
Articolo Successivo

Renzi al Fatto sulle cene a Firenze: “Me le pagavo io”. Ma dove sono gli scontrini?

next