Il Comune di Napoli organizza una serata culturale contro i caln a Forcella. E all’iniziativa non si presenta nessuno. Non solo, il Corriere del Mezzogiorno racconta che non c’era “nemmeno uno spettatore del quartiere. Negozi con le saracinesche chiuse, abitazioni con porte e finestre sbarrate”. E’ successo mercoledì sera. L’appuntamento era alle 21, in un ex cinema che adesso è una libreria gestita da Giovanni Durante (papà di Annalisa, uccisa per errore dalla camorra nel marzo 2004) per celebrare le “Quattro giornate con gli ideali della Resistenza, contro camorra e violenza”. Erano presenti il sindaco Luigi de Magistris, l’assessore alla Cultura Nino Daniele e l’ex voce storica degli Zezi. Nel corso della serata sono stati letti i versi di Enzo Decaro, e suonate le musiche di Antonio Onorato e dalla tammorra di Marcello Colasurdo. I soli assenti erano gli abitanti del quartiere.

“Si è affacciata solo una vecchietta — ha raccontato Colasurdo —  L’ho invitata ad unirsi a noi… la sto ancora aspettando. Davvero non credevo che non si facesse vivo nessuno, ma che volete farci, là, a Forcella, c’è un certo attrito tra le paranze. Tanti di quei giovinotti vulessene venì, ma tengono ‘appaura…”. “I giovinotti delle paranze che litigano sono quelli che non hanno gradito l’intrusione dello Stato, nelle vesti del Comune di Napoli, soprattutto per quei volantini su cui la parola Resistenza era riferita alla lotta contro la camorra”, si legge nell’articolo del Corriere del Mezzogiorno. Il padre di Annalisa, Giovanni, ha tentato di minimizzare quanto accaduto con una battuta: “Quella sera su canale 5 davano Squadra antimafia 7 perciò non è venuto nessuno”.

 

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