Renzi 675Caro Presidente Renzi,

io La capisco, la finale Vinci-Pennetta a New York non poteva perdersela, anche a costo di spendere la bellezza di 150.000 euro a spese di noi poveri contribuenti.

Quale scusa migliore per evitare il Presidente Emiliano alla Fiera del Levante. Meglio gustarsi la gloria di un incontro del genere dove già si sa che con due finaliste avresti vinto comunque, piuttosto che ciucciarsi l’ennesima filippica su “Buona scuola” e “Trivelle”.

Poco importa che quella del Levante rappresenti indubbiamente la Fiera più importante e prestigiosa per lo sviluppo economico del Sud.

Ma per carità, il turismo sportivo c’è sempre stato, solo che in altre occasioni storiche di questo genere ci andavano i Presidenti della Repubblica che rappresentano, in base alla Costituzione, l’Unità Nazionale, e non già i responsabili della programmazione economica del mio Paese che, a quanto mi risulta, dovrebbero avere a cuore le sorti del Sud.

E allora Presidente, al di là delle polemiche per il suo volo, per quale ragione la Nota di aggiornamento al Def 2015 non dice praticamente nulla per il Mezzogiorno?

Nelle previsioni per la prossima legge di Stabilità si parla solo di un generico intervento per la “rivitalizzazione dell’economia meridionale”. Eppure, dopo la presentazione del Rapporto Svimez, avvenuta il 30 luglio scorso, si era sviluppato, dopo anni di silenzio e di rimozione del problema, un dibattito appassionato sulla situazione del Mezzogiorno, perché quel quadro, caro Presidente, fa davvero paura, perché ci spiega come negli anni compresi tra il 2000 e il 2013, nel Sud italiano l’attività produttiva sia cresciuta del 13 per cento, circa la metà della Grecia, dove il Pil è aumentato del 24 per cento (mentre l’area dell’euro saliva del 37,3).

Senza, poi, dimenticare che la Camera aveva già dedicato, nelle sedute del 23 marzo e del 14 aprile scorsi, una lunga discussione sul tema con l’approvazione di diverse mozioni dei gruppi parlamentari di maggioranza e di opposizione.

Ma Presidente, che fine hanno fatto, allora, tutti gli impegni assunti in quel frangente per il Sud? Ce ne occuperemo o no nella prossima Legge di Stabilità? Mica per altro, nella Nota di aggiornamento al Def 2015, recentemente trasmessa in Parlamento, non c’è neanche una parola sulla necessità:

  1. di mettere a regime le forme di credito d’imposta automatico sugli investimenti in ricerca, innovazione e formazione, a favore delle imprese disposte ad investire nel Mezzogiorno;
  2. di sfruttare il potenziale che il Sud ha per la produzione di energie attraverso le fonti rinnovabili con il riconoscimento di significative tariffe incentivanti, come attualmente previsto dal V conto energia, ma limitato ai parchi solari su terreni delle pubbliche amministrazioni e sui tetti e le serre fotovoltaiche, per evitare ulteriori speculazioni sui terreni agricoli;
  3. di promuovere lo sviluppo di un sistema creditizio e finanziario in grado di sostenere e supportare le imprese, partendo da un riordino complessivo e un maggior coordinamento di tutti quegli enti e quelle strutture che, a partire dalla Banca del Mezzogiorno, operano nel settore;
  4. di utilizzare le risorse finanziarie dell’Unione europea, anche mediante il cofinanziamento nazionale, per interventi di adeguamento e messa a norma, nonché di incremento dei depuratori in tutte le regioni del Meridione assolutamente insufficienti ed inadeguati;
  5. di potenziare l’attività istituzionale dell’Agenzia per la coesione territoriale, le cui evidenti incapacità, nell’imprimere una svolta decisiva nella capacità di spesa dei fondi europei, hanno contribuito a determinare il ridimensionamento della quota di cofinanziamento dei fondi strutturali comunitari con evidenti ripercussioni sullo sviluppo territoriale nelle aree sottoutilizzate del Mezzogiorno.

E questi sono solo alcuni degli impegni che assunti dal governo in Parlamento solo pochi mesi fa per il rilancio del Mezzogiorno.

Ma andiamo avanti. Il 6 settembre scorso, la Cgil lanciava da Potenza, una vertenza nazionale sul Mezzogiorno chiamata “Laboratorio Sud – Idee per il Paese. Il governo, dal canto suo, ha promesso che nella legge di stabilità per il 2016 ci sarebbe stato un “Masterplan”, non meglio precisato, relativo al Sud d’Italia.

Ma tutto questo dove è? Se non è neanche citato nella nota di aggiornamento al Def?

Forse sarebbe stato meglio farci un salto alla Fiera del Levante. Non è un caso che quella Fiera sui ripeta tutto l’anno visto che è l’unico momento in cui il governo si ricorda che in questo Paese esiste anche il Sud, quando non si parla del Ponte dello Stretto di Messina.

Quella del Mezzogiorno è una situazione di crisi economica emergenziale incontestabile che se non risolviamo ora, trascinerà tutti nel baratro, compreso chi pensa che l’Italia ci sia solo in Padania e non a caso cerca disperatamente di proporsi diversamente rispetto al passato.

Magari non è così e sarebbe comunque stata la stessa cosa. Ma forse quel volo lo avrebbe potuto evitare Presidente.

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