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Rimmel 2015, parla L’Orage: “Noi, chiamati da Francesco De Gregori sul palco dell’Arena di Verona”

La band rock folk valdostana il 22 settembre suonerà con il cantautore. Il loro primo concerto insieme nel 2013? "La serata più emozionante della nostra vita. E come se non bastasse ha cantato una nostra canzone, 'La Teoria del Veggente' che è poi stata inclusa nel nostro disco 'L'età dell'Oro'"

di F. Q.

“Francesco ha saputo creare un’atmosfera molto distesa per la preparazione di questo specialissimo compleanno dedicato al suo disco più amato. È riuscito a far coesistere artisti diversissimi grazie all’armonia intrinseca che appartiene al suo mondo e alle sue canzoni. Siamo elettrizzati di fare parte di tutto questo e infinitamente grati a lui per averci invitato”. Francesco è De Gregori e chi parla è L’Orage, la band rock folk valdostana che il 22 settembre suonerà proprio con lui all’Arena di Verona nel suo “Rimmel 2015”.

La collaborazione con De Gregori non è una novità, per voi. Come è nato questo sodalizio? 
Quando abbiamo vinto Musicultura 2012 Francesco era l’ospite della serata. Dietro le quinte sono andato a chiedergli: “Scusi, posso stringerle la mano?”. E lui mi ha risposto: “Se sei qui siamo colleghi, dammi del tu”. Così siamo diventati amici. Dopo qualche tempo gli abbiamo proposto quella che a tutti sembrava una follia: un intero concerto insieme, le sue canzoni riviste e arrangiate da L’Orage. Ha accettato subito. Ci ha dato carta bianca. Il risultato è stato “L’Orage e Francesco De Gregori insieme dal vivo!“, concerto che si è tenuto a St. Vincent il 2 febbraio 2013. La serata più emozionante della nostra vita. E come se non bastasse ha cantato una nostra canzone, “La Teoria del Veggente” che è poi stata inclusa nel nostro disco “L’età dell’Oro“.

Anche quest’anno siete reduci da una tournée estiva molto ricca. Quanto conta per voi la dimensione live?
Il live è il fine ultimo di tutti i nostri sforzi. E quello che consideriamo a tutti gli effetti il nostro mestiere e la nostra passione. Ritrovarsi in una piazza a centinaia di chilometri da casa e scoprire che i ragazzi sotto che ti aspettano sotto al palco conoscono le canzoni a memoria è la gratificazione più grande che si può avere da questo mestiere. E nei live riusciamo a trasmettere al meglio tutta la nostra energia e la passione per la musica.

State lavorando al nuovo album di inediti. Che progetto sarà?
Il nostro nuovo disco, che uscirà a gennaio, è il lavoro con cui proveremo a scrollarci di dosso l’etichetta di esordienti e a convincere il pubblico di essere diventati grandi. Ce la stiamo mettendo tutta per fare in modo che sia all’altezza delle aspettative, le nostre e quelle del pubblico. Abbiamo la fortuna di avere dalla nostra l’attenzione di Enrico “Erriquez” Greppi, cantante della Bandabardó, che cura la produzione artistica e uno studio come il Terminal 2 che ha sfornato tanti successi della musica Italiana. Ma soprattutto stiamo cercando di fare un disco di canzoni che possano entrare nei cuori di chi ascolta.

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