Doveva consentire ai disabili di abbattere le barriere architettoniche nelle loro abitazioni. Ma su 5 milioni e 200mila euro di fondi europei, la Regione Calabria è riuscita spendere solo 385 mila euro. Il dirigente del settore Politiche sociali lo ha definito un “errore clamoroso” commesso “da chi ha scritto il bando”, che risale al periodo in cui la Calabria era guidata dal centrodestra di Giuseppe Scopelliti. A causa di questo errore, però, centinaia di disabili (che sono stati ammessi al bando dell’Unione europea) da oltre un anno aspettano di essere rimborsati dopo aver anticipato fino a 25 mila euro per i lavori di adeguamento delle abitazioni alle esigenze dei familiari con disabilità. Famiglie che, nel frattempo, si sono indebitate ricorrendo a prestiti.

“Aspetto 16 mila euro. – spiega Giuseppe Graniti di Cassano allo Ionio (Cosenza) – Noi viviamo al terzo piano e siamo costretti a prendere in braccio mia figlia per farla uscire da casa. Sono andato molte volte alla Regione e mi hanno detto che dovevano controllare la pratica. L’hanno visionata e revisionata ed è stata sempre accettata. Non posso chiudere in casa mia figlia”. Nel bando era previsto anche un anticipo fino all’ottanta percento del costi. “Mai visto l’anticipo: vogliamo sapere quando la Regione ci darà i soldi che ci spettano”, attacca Generosa Sansone, che deve ancora finire di pagare la ditta che ha eseguito i lavori: “Mi è stato accordato un prestito di 18mila euro, ma alla ditta ne dobbiamo 25”. Suo padre Giulio è un disabile di Scigliano (in provincia di Cosenza) che da tempo respira solo grazie all’ausilio di una bombola d’ossigeno e soffre di una grave malattia che lo costringe a vivere allettato. “La Regione – aggiunge Generosa – ci spieghi dove sono finiti i fondi dell’Unione europea”.

A dare delle spiegazioni ci prova il dirigente regionale Antonio Nicola De Marco: “C’è stato un errore procedurale clamoroso nel bando. In sostanza il bando è stato considerato intestato ai beneficiari singoli ma tramite i Comuni che (proprio per questo errore) non hanno fatto l’istruttoria preliminare né hanno inviato la documentazione prescritta alla Regione”. Insomma, nel 2011 l’Unione Europea ha dato alla Regione oltre 5 milioni di euro da destinare ai disabili che volevano abbattere le barriere architettoniche nelle oro abitazioni. La Regione ha scritto un bando che relegava i Comuni al ruolo di “passacarte”. I sindaci, in sostanza, hanno raccolto le domande dei disabili e le hanno semplicemente inviate alla Regione che, dovendo erogare fondi europei ai Comuni, non poteva farlo considerando le fatture intestate ai disabili (come era stato scritto nel bando). Piuttosto i lavori dovevano essere realizzati dalle varie amministrazioni comunali alle quali dovevano essere intestate le fatture.

È qui che è stato commesso l’errore “clamoroso” che ha inceppato tutto il meccanismo. Nella preparazione dei documenti, i Comuni e i disabili hanno rispettato il bando che però era sbagliato: “È evidente che i disabili non c’entrano niente” con questa “incoerenza del bando”. Risultato: i 5 milioni di euro sono stati bloccati e rischiano di essere persi se non spesi entro il 31 dicembre. E adesso? “Per non perdere i 5 milioni di euro destinati ai disabili li abbiamo spostati dal finanziamento comunitario al Piano di azione e coesione. Stiamo rivedendo tutte le pratiche ed entro gennaio la Regione erogherà i soldi”

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