Duplice omicidio in una cava alle porte di Palermo. Gli agenti della polizia hanno fermato Francesco La Russa, 49 anni, un collega dei due uomini uccisi.

La Russa era stato licenziato sette mesi fa dalla cava di Trabia in cui lavorava. L’uomo, arrestato con l’accusa di aver ucciso un operaio e il direttore della cava, in queste ore viene ascoltato dagli investigatori della Squadra mobile di Palermo.

Disperato per il licenziamento, intorno alle 12 si sarebbe presentato armato alla cava in contrada Giardinello e, dopo un litigio, avrebbe fatto fuoco uccidendo a freddo i due ex colleghi.

La Russa si è poi dato alla fuga: a rintracciarlo una pattuglia della Polizia di Termini Imerese. La cava, che è stata sequestrata alla mafia, è in amministrazione giudiziaria.

“Il folle gesto di oggi è frutto di una disperazione dilagante. L’edilizia fa notizia ormai solo per tragedie suicide, omicide o per le morti bianche ma nessuno si interessa dell’agonia del comparto delle costruzioni, degli 80mila disoccupati del settore, delle loro vite e del dramma che le loro famiglie ogni giorno vivono. Per impedire altre tragedie occorrono fatti, non parole e lacrime di coccodrillo”, hanno commentato Antonino Cirivello, segretario generale della Filca Cisl Palermo Trapani e Daniela De Luca, segretario generale della Cisl Palermo Trapani.

Articolo Precedente

Bullismo Vercelli, 26enne si suicida per foto su Facebook. Procura apre fascicolo

next
Articolo Successivo

Infrastrutture, le opere incompiute in Italia sono 868: è record in Sicilia

next