Ognina è una suggestiva località balneare, in provincia di Siracusa, conserva zone di splendida e incontaminata natura, immersa in una cornice d’azzurro profondo che da sola basterebbe a giustificare un soggiorno”. Così viene descritto nel sito di Ognina, il tratto di costa, circa 15 chilometri a sud di Siracusa e subito a sud della sabbiosa e più frequentata Arenella. Una sorta di paradiso terrestre, insomma, nel quale la società Siracusa Sun Llc ha deciso di realizzare il Resort One&Only Torre Ognina.

Il progetto del quale si è occupato anche il Telegraph, è stato presentato alla metà di giugno al comune di Siracusa dall’amministratore delegato della società Giorgio Fanara, che rappresenta investitori internazionali e fanno capo a una cordata di cinque imprenditori guidata dal newyorkese John Magliocco con fondi prevalentemente statunitensi.

“Per un resort di altissimo livello: il più lussuoso d’Europa”, pronto un investimento di 120 milioni di euro. Previsti un hotel, un campo da golf a 18 buche, unità residenziali, un’azienda agricola e un istituto di culinaria. Dei circa 148 ettari di terreno disponibili, quasi 136 variamente urbanizzati. Un agglomerato di ville a due piani che per estensione dovrebbe superare di quasi una volta e mezzo l’isola di Ortigia. Nel complesso 45mila metri quadrati di nuove costruzioni ad occupare terreni agricoli perimetrati da ulivi e grandi mandorleti.

Per rendere possibile l’attuazione dell’intervento è indispensabile apportare una variante al Piano regolatore vigente. Perché è vero che il progetto riprende per la parte ricettivo-alberghiera la lottizzazione “Torre Solaria”, già prevista dal Prg, ma su questa si attende il pronunciamento del Tar, dopo l’annullamento del parere contrario della soprintendenza nel 2014 . Ma per tutto il resto, servono delle varianti “rispettose delle necessità di tutela naturalistica e paesaggistica dell’area”, si legge nella proposta depositata dalla Siracusa Sun Lld. Le richieste sono chiare: spostare la provinciale 104 a nordovest; autorizzare solarium e strutture smontabili di servizio alla balneazione nelle due “spiagge storiche” a nord ed a sud del promontorio di Ognina; individuare una nuova zona nella quale realizzare il campo da golf su una superficie maggiore di quella consentita dal Prg, potendo aggiungere una cubatura ricettivo-turistico-alberghiera; la possibilità di realizzare abitazioni residenziali da concedere in vendita ai soci del club golfistico; una permuta di area per recuperare 16.510 metri quadri di proprietà comunale e più funzionale al progetto del resort rispetto all’area da 20.000 metri quadrati circa che si concederebbe in cambio al Municipio.

Ma non è tutto. Ci sono altre questioni da discutere. Come il vincolo di inedificabilità che il piano paesaggistico sposta da 150 a 300 metri dalla battigia. Come l’esistenza di aree di interesse archeologico, negata da Siracusa Sun LId, ma documentate. Da un sistema di fori circolari relativi a tre villaggi neolitici scavati negli anni ’60 e ’70, dalle escavazioni circolari subaeree identificate come fornaci per la cottura della calce di età imperiale, da alcune bitte di ormeggio ricavate nel banco affiorante, dalle carraie relative ad un’antica strada di servizio al porto-canale, oltre a cave a cielo aperto per l’estrazione di blocchi riconosciute sulle sponde del porticciolo. Elementi sufficienti per negare il via libera da parte della soprintendenza.  “Il progetto di resort turistico è assolutamente incompatibile con le esigenze di tutela dei luoghi, oltre che palesemente contrario alle prescrizioni contenute nel Piano Paesaggistico”, dicono da  Legambiente Sicilia. Contraria anche l’associazione Sos Siracusa, che ribadisce: “costruire anche dove le normative attuali lo consentono, ma si impedisca ad ogni costo che venga occlusa la vista e la libera fruizione della costa e del mare”.

La posizione del sindaco, Giancarlo Garozzo, renziano della prima ora, è chiara. Per il dirigente regionale e nazionale del Pd l’amministrazione comunale “guarda con estremo interesse alla realizzazione del progetto per tutte le ricadute che ne deriveranno in termini occupazionali, visto che si parla di 350-400 persone occupate a regime, e sul piano economico anche per il Comune che potrà incassare qualcosa come 20 milioni di euro dagli oneri di urbanizzazione”. A pensarla come lui anche l’assessore all’Urbanistica, Alfredo Foti, che in occasione della recente conferenza dei servizi ha sottolineato come “l’intervento necessita di un esame approfondito per la presenza di molti aspetti positivi in termini infrastrutturali per il pubblico godimento, oltre che risvolti occupazionali e di sviluppo economico, tutto compatibilmente alla tutela e salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio ”.

Già “tutela e salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio”. Priorità secondo la Siracusa Sun Lld. Ma anche secondo sindaco e assessore all’urbanistica. Almeno nelle dichiarazioni. Nella realtà a contare sopratutto sembrano essere quei “venti milioni di euro” di oneri di urbanizzazione, soldi che finiranno nelle casse del comune, con i quali “si può pensare ad un serio programma di manutenzioni stradali e alla realizzazione si sottoservizi”. Dopo il villaggio dell’Arenella, realizzato, e quello alla Pillirina, sfumato, Siracusa sceglie il destino di un’altra parte del suo territorio. L’iter del progetto è ancora lungo, ma gli “schieramenti” sembrano fatti. “Sulla Pillirina c’erano cinque vincoli ad Ognina c’è solo un vincolo paesaggistico. Già questo pone la questione dei due resort su piani assolutamente diversi”, sostiene il sindaco. Si contano i vincoli, non i danni.

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