Un ex carcere abbandonato è diventato una casa di accoglienza per i migranti minori non accompagnati. Lo ha realizzato il Comune di Petilia Policastro, in provincia di Crotone, dove il sindaco Amedeo Nicolazzi ha adeguato la struttura per accogliere 35 profughi. ”È la migliore risposta a Salvini che parla sempre contro il sud e contro i migranti”, dice il primo cittadino mentre mostra lo stabile che originariamente doveva ospitare detenuti ma che non è mai entrato in funzione. Adesso c’è una sala mensa, un campo da calcetto, un cortile dove giocare e quelle che erano le celle sono state trasformate nelle stanze dei migranti bambini. “Abbiamo dovuto adattare i locali e renderli accessibili. Cerchiamo di riempire la giornata a questi ragazzi. – aggiunge il sindaco Nicolazzi – A Petilia siamo un paese di emigranti, vi ricordate quelli della Lega cosa dicevano di noi? Che dovevano prenderci a bastonate e rimandarci in Calabria. Non me lo sono dimenticato e sono solidale. Salvini pensa di essere il duro e puro. Non è così. Che venisse qua”. Le polemiche sui 35 euro a migrante al giorno? “Se uno fa il suo dovere quei soldi non bastano. La Lega su questo fa campagna elettorale perché non ha argomenti o per far dimenticare gli argomenti sconci che la riguardavano”. Nonostante tutto, i minori non accompagnati hanno la tendenza a scappare dalla casa di accoglienza per andare non si sa dove. L’altra notte, tre di loro sono fuggiti ma sono stati recuperati dal Corpo forestale a 15 chilometri di distanza, nelle campagne: “Mi sono preoccupato, – conclude il sindaco – dove vanno dei ragazzini a 15 anni senza un parente, senza soldi in tasca e senza documenti? Purtroppo l’ambasciatore eritreo ci ha impedito di fermarli”

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