Lasciare da regina di New York, accanto all’amica di sempre appena sconfitta in una finale storica per l’Italia e per la sua carriera con la serenità di chi ha appena raggiunto l’apice di una storia iniziata ventisei anni fa. Flavia Pennetta scrive la favola perfetta in uno dei teatri più importanti del tennis mondiale. È un giorno da ricordare, questo 12 settembre. La tennista brindisina sorride e piange, piange e sorride dopo aver conquistato il titolo degli Us Open contro Roberta Vinci al termine di un match teso, chiuso 7-6 6-2, tra due tenniste che si conoscono alla perfezione, amiche per la pelle e per la racchetta, capaci di rompere la formalità del cerimoniale con gag e battute come se fossero su un campetto di una delle due province, Brindisi e Taranto, da cui sono partite. Poi la Pennetta si fa seria ma serena: “E’ stato bellissimo giocare contro una vera amica. Ci siamo sfidate per la prima volta quando avevo nove anni”. Pausa. “Un mese fa ho deciso di lasciare il tennis, ma visto che devo tornare a casa con questo grossa coppa, comunque non tornerò all’Us Open. È la mia ultima volta qui” (leggi l’articolo integrale)

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