Cinema

Festival Venezia 2015, Franco Maresco e Vincenzo Marra protagonisti con due sensibilità agli antipodi

Rispettivamente fuori concorso e in concorso ai Venice-Days - Giornate degli Autori, il primo - naturalmente assente dal Lido come da sua consuetudine - presenta il documentario Gli uomini di questa città io non li conosco. Vita e teatro di Franco Scaldati, mentre il secondo si confronta con il film-autobiografia La prima luce, con Riccardo Scamarcio

di Anna Maria Pasetti

Due cognomi assonanti per due sensibilità agli antipodi. Ad accomunare Franco Maresco e Vincenzo Marra è la loro presenza veneziana quali i due italiani di giornata, rispettivamente fuori concorso e in concorso ai Venice-Days – Giornate degli Autori. Il primo – naturalmente assente dal Lido come da sua consuetudine – presenta il documentario Gli uomini di questa città io non li conosco. Vita e teatro di Franco Scaldati, mentre il secondo si confronta con il film-autobiografia La prima luce.

Riconosciuto dalla critica teatrale come talento inestimabile ma pressoché rimasto sconosciuto al grande pubblico, Franco Scaldati è stato autore, drammaturgo, scrittore, attore e poeta nella Palermo delle avanguardie culturali degli ultimi 40 anni, fino a morire nel 2013 indigente e quasi dimenticato addirittura dai palermitani. Il giovane Maresco (allora in coppia con Ciprì) lo adottò a padre spirituale, al punto da riconoscere che “se non avessi avuto il privilegio di conoscere Franco Scaldati, più di 30 anni fa, il mio cinema sarebbe stato un’altra cosa e, chissà, forse non avrei nemmeno deciso di fare il regista”. Il personaggio/persona ed artista Scaldati esce con potenza dall’opera dell’amico Maresco che vi costuisce attorno un elogio composto ma emozionante sullo sfondo del quale emerge una Palermo oggi scomparsa. I due lavorarono insieme nei vari film di Ciprì e Maresco: uno su tutti, lo si ricorda quale splendido protagonista de Il ritorno di Cagliostro nel 2003.

Su tutt’altri orizzonti viaggia invece il film di Vincenzo Marra, che rielabora non senza fatica alcuni dei dolorosi fatti della sua vita, allorchè la compagna cilena se ne andò dall’Italia portandosi a presso il figlioletto. L’immensa sofferenza del regista si è trasformata oggi ne La prima luce, interpretato da un intenso Riccardo Scamarcio nei panni del suo alterego. Chiaramente gran parte della narrazione nasce per motivi drammaturgici e non si rifa esattamente alla cronaca reale vissuta da Marra. “Non volevo fare un film che distruggesse uomini o donne, padri o madri ma un lavoro che vuole dimostrare quanto al giorno d’oggi un padre possa prendersi cura, amare, crescere ed educare un figlio allo stesso modo di una madre” ha spiegato il cineasta napoletano aggiungendo che per lui La prima luce “è film sottile con un padre innamorato di suo figlio fin dal primo momento: non ci sono corna o violenza perché quello che lo contiene é cinema di serie B”. La pellicola uscirà nelle sale il 24 settembre.

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