Ha la coda che somiglia a quella della Mirai a idrogeno, e un piglio particolarmente sportivo, considerando che è un’ibrida. La quarta generazione della Toyota Prius cambia passo, sia dal punto di vista estetico sia a livello meccanico: il modello nasce sulla nuova piattaforma modulare TNGA che permette fra l’altro, secondo quanto dichiarato dal costruttore, di abbassare il baricentro. Nessun numero è stato diffuso finora a proposito del sistema propulsivo: per ora si sa solo che la nuova Prius è più efficiente della precedente, che alcuni “componenti del sistema ibrido sono stati resi più compatti e ricollocati” e che “la nuova batteria ibrida al nichel-metallo idruro risulta oggi più compatta e con un’autonomia e tempi di ricarica migliorati”. La Prius non è solo un modello d’immagine per la Toyota: da lei deriva un’intera famiglia di prodotti che in Europa vendono circa 1.200 unità al mese; dal 1997, anno di lancio della prima Prius, il gruppo giapponese ha venduto otto milioni di ibride; in Italia, addirittura, il marchio Lexus ha a listino solo modelli ibridi.

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