Le cifre dell'emergenza umanitaria in Siria
Le cifre dell’emergenza umanitaria in Siria

È una maratona di solidarietà, quella di austriaci e tedeschi, per accogliere i profughi. È emozionante vedere i volti di queste persone, stanche, che tengono in braccio bambini a piedi nudi e i tanti volontari hanno scarpe di tutte le taglie, per chi è fuggito scalzo, e coperte, abiti pesanti, per chi non ha potuto prendere altro che una maglia a maniche corte. È un fiume di persone che riesce a scalfire dubbi, disumanità di taluni politici e trova gente solidale che non corrisponde affatto alle preoccupazioni dei governi. Applaude l’arrivo dei rifugiati nelle stazioni tedesche, consegna cibo, acqua, quel che serve, mentre le amministrazioni locali hanno montato tende con brande e coperte per concedere un po’ di riposo a donne, bambini, vecchi, uomini stanchi di tanto camminare e viaggiare affollando bus e treni. Perché così va affrontata una emergenza umanitaria tanto negata dai paesi occidentali. Perché quello che succede ora sarà scritto nei libri di storia così come quando nel 1989 crollò il muro di Berlino. Meravigliosa la solidarietà mostrata da chi lavora nelle ferrovie tedesche e in quelle austriache, che hanno protetto i rifugiati impedendo controlli speciali perché “sono viaggiatori come tutti gli altri”, così hanno detto.

250 auto di volontari austriaci, organizzati tramite facebook, raggiungono Budapest, rischiando l’arresto, per portare in Austria altre persone. I bambini coperti dalla bandiera Europea. Una bandiera della quale al momento non possiamo andare orgogliosi. Quante remore e perplessità prima di aprire le frontiere, con i soliti razzisti a istigare la caccia allo straniero. Quanti meschini calcoli sulla quota di persone da salvare e quella da lasciar morire ai confini dell’Europa. Guardateli questi stranieri, poveri, che hanno lasciato case e città distrutte e non saprebbero altrimenti dove andare. Guardate i volti dei bambini che salutano con la mano. E poi tanti giovani che non possono fare a meno di disegnare con le dita la V di vittoria. Ce l’hanno fatta. Loro sono riusciti ad arrivare in Europa e sono ancora vivi. Non come quel bambino siriano sfuggito dalle braccia del disperato padre e che è stato ritrovato morto su una spiaggia turca.

E quanti sono i bambini annegati, morti, in tanti tentativi di traversate a partire da nazioni in guerra dell’Africa centrale. Quanti bimbi restano a galleggiare in quelle acque limpide che non nascondono i corpi perché non è il mare a ucciderli ma chi ha messo quei bambini in condizione di viaggiare con mezzi non sicuri, a scontrarsi con chi respinge i migranti a costo di affogarli. E a chi dice che i bambini non dovrebbero fare quel viaggio sfidando la sorte serve ricordare che se non vivi, respiri, mangi, se non hai un tetto lì dove stai, o sei obbligato a fuggire perché altrimenti a 7 anni ti prendono a fare il soldato, se lì dove stai potresti morire da un momento all’altro allora vedrete quanto è necessario intraprendere quel viaggio.

Nonostante il fatto che la ministra Mogherini non s’è vista a Budapest per dare una mano ai profughi e nonostante il fatto che lei stessa ha affermato che si dà inizio a una convintissima guerra agli scafisti, che diventa una guerra ai profughi, arriverà poi il momento in cui i rifugiati verranno anche in Italia e so che anche qui, nelle nostre stazioni, ci saranno tante persone in marcia, e non da oggi, che da giorni solidarizzano con i rifugiati. In molte città italiane i rifugiati sono una preoccupazione di tante persone. Ci preoccupiamo che stiano bene, che arrivino sani e salvi, che siano nutriti e che non debbano soffrire il freddo. Per questa volta la Germania e l’Austria ci hanno dimostrato com’è fatta l’umanità solidale. Se qui in Italia vediamo qualche razzista e xenofobo che vorrebbe organizzare raduni di benvenuto con le sprange in mano non sorprendetevi per questo. L’Italia è una delle nazioni più sanzionate dall’Europa per la maniera in cui tratta gli immigrati. Perché li custodisce in galera per mesi e mesi in attesa di una identificazione. Perché li lascia a marcire dietro le sbarre in attesa di un processo e perché ogni tanto li obbliga a spogliarsi nudi per lavarli con un getto d’acqua fredda, in un cortile, tanto per ripetere certe orribili scene del passato. Per non parlare del fatto che ogni migrante deve fare mille vie crucis per un permesso di soggiorno sempre sotto ricatto di certi datori di lavoro sfruttatori e disonesti.

Più si va avanti e più l’Italia, dal punto di vista culturale, diventa sempre più orribile. Se voi sapeste che schifo certe frasi lette sui social network, di chi gioisce per ogni immigrato morto in mare o chi insulta gli antirazzisti augurandoci di essere stuprate o di veder stuprate le nostre madri, sorelle, perfino le nonne, dallo “sporco negro”. Perché il fascismo non è mica morto. Si è solo trasformato, di revisionismo in revisionismo, per raccontare balle alla gente sul ruolo che gli immigrati avrebbero in Italia. L’Italia invece non è la meta preferita dai migranti. Non abbiate paura perché ci terremo soltanto gli stupratori di casa nostra, quelli che vengono difesi dai militanti del locale Ku Klux Klan, perché il maschio italico non stupra ma insemina la femmina per la continuazione della specie. Il maschio italico mostra virilmente la via alle femmine che non stanno al proprio posto, perciò se quelle fanno troppo le libertine il maschio le stupra a scopo pedagogico.

Ebbene no, da queste parti chi sa di che pasta sono fatti i fascisti in ronda anti-immigrato sa anche che gli immigrati non sono così felici di stabilirsi qui da noi. Il fatto è che, a prescindere dal fatto che i razzisti lo capiscano o meno, deve esserci libera circolazione degli esseri umani, perché così è sempre stato e così deve essere. La gente che fugge per sopravvivere non può essere respinta in nessun posto e chi arriva da noi, che lo vogliate o no, riceverà moltissimi applausi, a partire dal mio. Restiamo Umani. No Borders. Refugee welcome.

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