Emergenza sicurezza sui treni regionali della Toscana. Così i sindacati proclamano sciopero di 8 ore per il 4 settembre. L’ultima goccia è stata la doppia aggressione ai danni di due ferrovieri da parte di passeggeri trovati senza biglietto. Nel mirino finiscono azienda e istituzioni: “Garantire sicurezza ai lavoratori: assistiamo da anni a continui rimpalli di responsabilità”. Nei giorni successivi alle aggressioni i controlli sui biglietti sono stati intensificati e non sono mancati momenti di tensione in particolare quando sono stati controllati e fatti scendere alcune decine di venditori ambulanti. Il presidente della Regione Enrico Rossi ha scritto al ministro dell’Interno Angelino Alfano e si è appellato ai prefetti auspicando “un piano speciale per la sicurezza”. Ma il capogruppo di Forza Italia in Regione Stefano Mugnai parla polemicamente di stazioni “far west” mentre il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli auspica l’intervento dell’esercito. Per la Toscana dei treni si conferma insomma un’estate “caldissima”.

I due episodi che hanno indotto le segreterie regionali Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti a protestare risalgono al 26 e 27 agosto. Nel primo caso un addetto al controllo dell’accesso ai binari alla stazione di Santa Maria Novella, a Firenze, è stato “preso per il collo e colpito più volte da un viaggiatore straniero”, spiega Ferrovie, e poi fermato dalla Polfer. Il lavoratore – aggiunge Franco Fratini, responsabile ferrovie Fit Toscana – stava filtrando i viaggiatori diretti a Udine con il Freccia Argento 9442: “Il ferroviere è stato dimesso dal pronto soccorso con 4 giorni di prognosi”.

Il giorno successivo è invece stato aggredito un capotreno in servizio sul regionale 2337 Pisa-Roma, quello utilizzato generalmente da centinaia di venditori ambulanti per raggiungere le spiagge della costa toscana. Il ferroviere ha sorpreso il passeggero (un africano di circa 30 anni) senza biglietto e lo ha invitato a fermarsi a Campiglia, vicino a Piombino: non appena sceso dal treno, però, lo straniero gli ha sferrato un pugno al volto, dileguandosi subito dopo. L’aggressore non è stato mai identificato, mentre il ferroviere è stato medicato all’ospedale di Grosseto. A inizio agosto invece un kosovaro di 26 anni aveva aggredito a Siena un capostazione. “Lavorare sui treni è sempre più pericoloso” attacca Fratini. I sindacati tirano in ballo azienda e istituzioni denunciando “continui rimpalli di responsabilità”.

I giorni successivi alle aggressioni i controlli del biglietto si sono intensificati, soprattutto sulla Pisa-Roma. Il risultato? Centinaia di persone non in regola (la maggior parte di questi ambulanti) sono state fatte scendere, scatenando momenti di tensione. “Abbiamo bisogno di una presenza straordinaria e costante sui treni – dice il governatore Rossi – in modo da scoraggiare i malintenzionati di ogni tipo e provenienza sociale e etnica. Serve un piano regionale che coinvolga tutte le prefetture interessate”. Il governatore si dice disposto anche a “investire ulteriori risorse per integrare il personale di polizia con agenti privati” anche se precisa: “Ora tocca allo Stato fare la sua parte: mi aspetto risposte concrete”. L’assessore regionale ai Trasporti Vincenzo Ceccarelli chiede a Trenitalia di allestire un sempre maggior numero di vagoni con sistemi di sorveglianza. Il forzista Mugnai ricorda invece polemicamente come il treno Pisa-Roma delle 7,45 sia “noto a tutti per essere quello dei pendolari dell’abusivismo commerciale“. Anche il collega forzista Marco Stella invoca l’esercito: “Stazioni e treni sono diventati terre di nessuno“.

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