Parteciperà anche il presidente Sergio Mattarella alla scalata dell’Everest prevista come inaugurazione della 72ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica stasera. Metafore a parte, in Sala Grande dalle 19 non volerà una mosca quando si spegneranno le luci mondane per accendere la proiezione di Everest, dell’islandese Baltasar Kormàkur. Peccato che l’annunciato filmone selezionato ad aprire fuori concorso la kermesse non vada oltre il classico adventure movie con catastrofe annunciata, rigorosamente in 3D. Siamo ben lungi dal valore delle trionfanti opening delle ultime due edizioni, rispettivamente Gravity (2013) di Alfonso Cuaron (qui presidente di Giuria) e Birdman di Alejandro Iñarritu: due messicani a prova vittoriosa di Oscar.

Premettendo che Everest potrà sensibilizzare l’Academy Award dal punto di vista scenografico/tecnologico (notevole), difficilmente seguirà le orme dei suoi predecessori rispetto alle qualità artistiche. Costruito per rabbrividire gli spettatori portandoli “empaticamente” sulle tracce degli scalatori, ricostruisce con dovizia di analogie la tragica spedizione del 10 maggio 1996 che vide la scomparsa di 9 persone. Secondo le cronache legate all’Everest si tratta della peggior tragedia finora avvenuta. Protagonista della pellicola è ovviamente la montagna “monstre”, attrazione fatale di ogni grande alpinista, sfida a Madre Natura par excellence nonché mescolanza di fisicità e spiritualità estreme considerando l’adiacenza al buddismo tibetano ivi benedicente.

Everest ha portato al Lido un fornito stuolo di star hollywoodiane, e la notizia è ovvia giacché altrimenti non si comprende la ragione di questo film come apertura della Mostra. Jason Clarke, Josh Brolin, Jake Gyllenhaal, Emily Watson e John Hakwes hanno accompagnato il regista Kormàkur alla premiére, mentre a casa son rimaste “le mogli” Keira Knightley, Robin Wright con Sam Worthington. Presenze assai interessanti in Mostra (applaudite più degli attori alla conferenza stampa ufficiale) sono anche quelle di alcuni dei reali personaggi legati alla vicenda, tra questi consorte e figlia della scomparsa guida-alpinista neozelandese Rob Hall (interpretato dal film da Clarke) Jan e Sarah.

Basato sulla letteratura/cronaca giornalistica sulla tragedia, il film sceglie il punto di vista delle due guide (Rob Hall e Scott Fischer) per orientare lo spettatore nella parabola letteralmente “discendente” dell’impresa e della pellicola, girata nelle location reali alternate alle nostre Dolomiti della Val Senale. “Ci siamo avventurati più in alto fosse possibile, permanendo nel campo base pochissimo tempo per evitare malesseri da mancanza di ossigeno” ha dichiarato il regista, ammettendo di non desiderare di scalare l’Everest “benché comprenda la motivazione che spinge alcune persone a sfidarlo. Io da islandese conosco bene il gelo estremo: ricordo i Natali da piccolo in cui si usava la slitta per spostarci di casa in casa…”. Stasera cast & crew parteciperanno alla festa inaugurale della Mostra alla spiaggia dell’hotel Excelsior, tra i vip nostrani e – naturalmente – il presidente Mattarella con i suoi 200 accompagnatori.

 

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