“Case a 1 euro anche a Regalbuto. Si tratta di vecchi immobili fatiscenti o pericolanti del centro storico e della periferia che verranno ceduti in cambio di una cifra simbolica”, si legge nel post pubblicato il 21 agosto sulla pagina facebook del comune siciliano in provincia di Enna. Un’iniziativa non inedita in Sicilia, dopo quelle poco fortunate di Salemi nel trapanese e Gangi nel palermitano.

“La vendita di case a un euro deriva dalla volontà di contrastare l’abbandono da parte della popolazione e ridare nuova vita ad alcune aree, come il vecchio quartiere Sant’ Ignazio in difficoltà da anni”, afferma il consigliere comunale Vito L’Episcopio, promotore del progetto, in un’intervista al Giornale di Sicilia. D’altra parte la manutenzione di edifici spesso da tempo disabitati è un problema al quale le risorse comunali non possono trovare soluzione. Per questo ecco l’idea. Offrire case d’abitazioni quasi gratis. Bandi e criteri di ammissione per la partecipazione stabiliranno i fruitori.

I tempi dell’operazione? “Entro la fine dell’anno”, assicura il Presidente del consiglio comunale Salvo Cardaci. Ma intanto, sono state stabilite alcune regole. A carico del nuovo proprietario ci saranno le spese notarili per la registrazione, le volture e l’accatastamento. Non solo. Dal momento dell’ottenimento di tutti i permessi, l’acquirente entro un massimo di 6 mesi dovrà far partire ufficialmente i lavori di ristrutturazione. Infine, a garanzia della sicurezza dell’acquisto da parte del compratore, il comune chiederà di stipulare una polizza fideiussoria con importo da stabilire, e successivamente rimborsata, della durata di tre anni.

Ipotizzare la risposta al progetto “case ad un euro” non è possibile. Quantificare la percentuale di immobili che potranno usufruire di una rigenerazione a costo zero per il comune è oltremodo difficile. Quel che appare certo è che a Regalbuto la politica sembra aver mutato indirizzi. L’urbanistica locale sembra aver deciso di concentrare le proprie attenzioni al risanamento del suo nucleo più antico, dopo avere abbandonato i grandi progetti del recente passato. Come quello del parco a tema più esteso d’Europa, che avrebbe dovuto essere realizzato sulle rive del Lago Pozzillo, con un investimento turistico di oltre 600 milioni di euro, cofinanziato dalla Regione Siciliana. Quel parco, sul quale nel 2004 il regista siciliano Vito Cardaci realizzò il film “L’albero di Giuda”, vincitore del Bari International Film Festival 2014, è rimasto un sogno. Al suo posto nel marzo 2014 è nato, per iniziativa dei regalbutesi Alice e Giuseppe Bonina, in contrada Piano Arena, “Pozzillo Avventura”, un parco divertimenti con percorsi attrezzati.

La Sicilia tradita raccontata da Cardaci nel suo docufilm spera che l’operazione delle case ad un euro a Recalbuto sia un segnale. Dopo lo sfregio al paesaggio del parco eolico esteso su 600 ettari da Serro di Castagna a contrada Lupacchione, il risanamento del centro storico sarebbe un risarcimento. Anche se solo parziale.

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