La revisione è piccola, ma significativa visto che ci si muove nel territorio dello “zero virgola”. L’Istat ha rialzato a +0,3% la stima sulla crescita del prodotto interno lordo italiano nel secondo trimestre rispetto a quello precedente, dal 0,2% della stima preliminare diffusa il 14 agosto. Rispetto al secondo trimestre del 2014 il progresso è dato ora allo 0,7%, dallo 0,5% comunicato il mese scorso. Non solo: è stato rivisto al rialzo dallo 0,3 allo 0,4% anche l’aumento del pil nel primo trimestre. Di conseguenza la crescita acquisita per il 2015, cioè quella che si otterrebbe in presenza di una variazione nulla nei restanti trimestri dell’anno, risulta ora pari al +0,6%, dal +0,4% della stima di metà agosto.

Su consumi e importazioni, calano gli investimenti – L’aumento del Pil nel secondo trimestre, rispetto a quello precedente, è dovuto per lo 0,3% all’aumento dei consumi, grazie al +0,4% dei consumi delle famiglie compensato da una contrazione dello 0,2% della spesa della pa. Ma gli investimenti fissi lordi calano di altrettanto. A dare un contributo positivo sono poi le importazioni, su del 2,2%, mentre l’export è salito solo dell’1,2%. Anche da un confronto con lo stesso periodo del 2014 emerge che la crescita più corposa è stata registrata dall’import, salito del 5,5%. Le esportazioni hanno invece fatto segnare un +4% e i consumi un +0,5%. La variazione degli investimenti è stata dello 0,3%, soprattutto per effetto del +23% registrato da quelli del settore dei mezzi di trasporto.

Padoan: “Ci siamo, numeri vicini alle nostre previsioni” – Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ha commentato su Twitter scrivendo: “Crescita economica acquisita per 2015 pari allo 0,6%, già vicina alla nostra stima per l’anno (+0,7%) #cisiamo”. Il riferimento è alla previsione inserita dal governo nel Documento di economia e finanza, in base al quale appunto la crescita dovrebbe attestarsi quest’anno allo 0,7%. “Con stime ragionevoli e affidabili le finanze pubbliche sono sotto controllo e ci permettono di dare respiro alla ripresa”, rivendica Padoan. Mentre il premier Matteo Renzi ha commentato in un videomessaggio dicendo che “gli ultimi dati che arrivano sulla crescita dimostrano una cosa molto semplice: non siamo ancora la maglia rosa, non siamo quelli che crescono più di tutti, ma siamo tornati nel gruppo. E siamo tornati nel gruppo grazie al percorso di riforme che abbiamo fatto e stiamo facendo”.

Squinzi: “Non basta e non è merito nostro” – Il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi ha detto invece che i dati sono “sicuramente positivi”, “vanno nella giusta direzione” e “la speranza è che ci sia una conferma nei mesi successivi”, ma questa crescita del Pil “non basta, anche perché non è merito nostro ma è dovuto solo al dimezzamento del prezzo del petrolio a rafforzamento del dollaro e al Qe (il piano di acquisto di titoli di Stato della Bce, ndr)”. “Noi non abbiamo fatto le pulizie interne, bisogna fare le riforme, solo in questo modo possiamo far ripartire il Paese”.

L’Istat ha fatto intanto sapere che, “per meglio adeguare la tempistica di rilascio dei dati alle scadenze di politica economica”, le prossime stime annuali sui conti economici annuali saranno anticipate dal 2 ottobre al 23 settembre.

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