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Il rinnovo dell’accordo tra Sky e FremantleMedia per l’estensione dei diritti di Xfactor e Italia’s Got Talent è più importante di quanto si creda di primo acchito. La tv satellitare di Rupert Murdoch mette sotto chiave i due gioiellini dell’intrattenimento fino al 2018 (altre tre edizioni di Xfactor e altre due di Got talent, oltre quelle che ci saranno in questa stagione televisiva), e la notizia assume un significato diverso a poche settimane dall’acquisto da parte di Sky di Mtv. Che poi, onestamente, l’obiettivo non era Mtv ma il pulsante numero 8 del telecomando, che permetterà a Sky di sfidare le reti generaliste quasi alla pari.

Ora resta da capire se Xfactor e Italia’s Got Talent verranno dirottati, completamente o almeno in parte, sul canale 8, in modo da far sentire il fiato sul collo a Rai e Mediaset (La7 è un caso a parte, ormai). Di sicuro c’è che entrambi i format rappresentano un’eccellenza nell’intrattenimento televisivo.

Xfactor è il talent che piace alla gente che piace, costruito sapientemente tra canzonette pop e snobismo da nicchia satellitare, un mix riuscito, almeno fino a oggi, e che con le novità in giuria (via l’ormai ingestibile Morgan e la deludente Victoria Cabello, dentro Skin, con il ritorno di Elio tutto da verificare sul campo) promette bene anche per l’edizione che partirà la prossima settimana. Inamovibile Fedez, trionfatore lo scorso anno e personaggio mediatico di questo 2015. Confermato anche Mika, nonostante la seconda esperienza da giudice sia stata decisamente sottotono rispetto alla prima. Mancava giusto la polemica estiva per aumentare l’attesa e il chiacchiericcio, ed eccola servita: Aurora Ramazzotti condurrà il daily. Un annuncio che qualche settimana fa ha risvegliato dal torpore agostano tutti i leoni da social network, con dibattiti su meritocrazia e nepotismo che hanno avuto un solo effetto: far parlare di un programma che non si filava nessuno, una striscia quotidiana che si fa perché si deve fare, punto.

Italia’s got Talent, invece, torna a marzo 2016 dopo la prima edizione targata Sky seguita al trasloco da Canale5. La giuria ha funzionato assai, e infatti è stata confermata in blocco (Claudio Bisio, Luciana Littizzetto, Nina Zilli e Frank Matano). Via Vanessa Incontrada, effettivamente non adatta al ruolo di conduttrice di un format del genere, ma che comunque ha fatto il suo senza infamia e senza lode. Ma la rivoluzione vera di Italia’s Got Talent è stato il deciso cambiamento di rotta da Corrida 2.0 dei tempi di Canale5 a talent vero e proprio con numeri incredibili di livello internazionale. E qui ci sarebbe da riproporre la riflessione sui mezzi che ha Sky e sulla capacità di usarli, a differenza di una sempre più spaesata tv generalista. Ma questa è un’altra storia.

Intanto, tornando a X Factor, Simon Cowell continua a coccolare l’edizione italiana perché, visto che è tutto fuorché scemo, sa perfettamente che è quella che funziona meglio, più curata in ogni singolo dettaglio. E visto che altrove il format arranca (negli Usa è stato addirittura cancellato, perché lì tira più The Voice, pensa un po’…), il Re Mida dell’entertainment televisivo dei giorni nostri non può permettersi di perdere smalto anche in Italia. E visto che l’America gli ha dato il benservito, per Simon adesso l’America è in Italia.

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