Secondo l’esponente M5S Luigi Di Maio, intervenuto a Roma alla festa del Fatto Quotidiano, dietro l’emergenza migranti si nasconde un gigantesco business dei partiti: “Il primo è quello delle armi con cui si fa la guerra e l’Italia ad esempio è il primo esportatore di armamenti verso la Siria. Il secondo è quello dell’accoglienza con le onlus che nascono giusto per intascare 38 euro al giorno per ogni immigrato. Il terzo è quello della ricostruzione dei paesi distrutti dai conflitti”. Per questi motivi ciò che ha detto Renzi (“Disposto a rinunciare a voti per salvare vite in mare”) sono belle parole, ma al vento. Così come la decisione di Angela Merkel di sospendere il regolamento di Dublino per i profughi siriani che potranno fare domanda di asilo in Germania a prescindere dal primo paese di arrivo. “E’ un’iniziativa spot. L’Europa intera dovrebbe mettere in discussione quelle regole”, sentenzia il deputato – Rivedi l’incontro con Civati, Di Maio, Giachetti e Rodotà su Costiutuzione, riforme e referendum

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