“Ma il Presidente Crocetta dov’è? Posso mandargli un messaggio?”. È incredula Pina Maisano, la vedova di Libero Grassi, il commerciante antiracket assassinato da Cosa nostra il 29 agosto del 1991. Il presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta, infatti, non ha partecipato in alcun modo alle commemorazioni per l’anniversario numero 24 dell’omicidio di Grassi. “Rosario, sono molto dispiaciuta che oggi non sei qui alla commemorazione di Libero Grassi e non hai mandato neppure un rappresentante della tua giunta, sai che per te ho un’antica amicizia e che nonostante tutte le chiacchiere su di te, ti voglio sempre bene. Ma mi spiace che non sei qui”, è lo sfogo della vedova dell’imprenditore, che non nasconde la sua amarezza. “Sono amareggiata…”, sussurra prima di lasciare il luogo in cui fu assassinato il marito.

Presenti alla commemorazione erano  l’assessore comunale Barbara Evola, che rappresentava il sindaco Leoluca Orlando e il presidente del Senato Pietro Grasso, mai mancato in questi anni. “Sono sempre venuto al di là delle funzioni che ricoprivo: riconosco in lui la forza dell’uomo che riesce a opporsi alla violenza e allo sfruttamento dell’uomo sull’uomo”, dice il presidente di Palazzo Madama. Dalla Regione invece non è arrivato nessuno, a parte una corona di fiori spedita da Palazzo d’Orleans. Nessuna traccia invece del presidente Crocetta, che ha sempre usato l’antimafia come un vessillo irrinunciabile della sua intera carriera politica. “Anche io sono molto dispiaciuto per la mia assenza alla commemorazione di Libero Grassi a Palermo, davvero. Ma ieri sera avevo un impegno a Roma e questa mattina non sarei riuscito a tornare a Palermo per le 7.30, l’ora della commemorazione. Appena torno chiamerò la vedova Grassi e la incontrerò”, è stato il mea culpa del governatore Crocetta, che ha provato a replicare alla polemica aperta dalla vedova dell’imprenditore.

Anche quest’anno la commemorazione si è aperta con Alice e Davide Grassi, figli della vittima, spruzzare di vernice rossa il luogo dell’uccisione, in via Vittorio Alfieri a Palermo. Quindi è stato affisso il cartello con su scritto: “Il 29 agosto 1991 qui è stato assassinato Libero Grassi, imprenditore, uomo coraggioso, ucciso dalla mafia, dall’omertà dell’associazione degli industriali, dei partiti e dall’assenza dello Stato”. Un pezzo di carta perché i figli si sono sempre opposti, per protesta, ad esporre una lapide nel luogo in cui fu ucciso il padre 24 anni fa.

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