Un parcheggio custodito per biciclette che è anche un’officina, un punto d’informazione turistica, un urban cafè, una galleria di street art e un angolo dedicato alla letteratura. In una parola, velostazione. Aprirà i battenti il 25 settembre prossimo nel cuore di Bologna, a due passi dalla stazione ferroviaria, Dynamo, il primo centro servizi urbano d’Italia dedicato agli appassionati delle due ruote. Una velostazione, appunto, pensata non solo per offrire ai ciclisti un posto dove parcheggiare le proprie biciclette in sicurezza, ma anche per fungere da hub per chi è in cerca di un meccanico, di un noleggio, di consigli logistici o turistici per spostarsi in città, fino al caffè e al panino.

La sede designata è la scalinata del Pincio, proprio sotto alla terrazza panoramica del parco della Montagnola, ex autorimessa oggi in disuso, “che trasformeremo – spiega il sindaco di Bologna, Virginio Merola – in un luogo di incontro, formazione e servizi dedicati alla mobilità nuova e alla cultura urbana”. Lì, infatti, a partire da settembre, ci sarà posto per 200 bici, ma l’idea è quella di ampliare la capienza del deposito immediatamente, fino a 600 posti entro il primo anno di attività, e poi arrivare a 1200 attraverso il progetto di adeguamento dei locali finanziato con oltre 1 milione di euro dal Comune e dalla Regione Emilia Romagna, che verrà realizzato entro i prossimi 4 anni.

“La Velostazione – sottolinea il Comune di Bologna – sarà unica in Europa, e si rivolgerà sia ai cittadini, sia ai turisti, sia ai pendolari”. E la ricetta per l’originalità sarà tutta nella tipologia di servizi offerti. Durante i primi 8 mesi, infatti, l’obiettivo è quello di aprire il Dynamo Parking, che avrà tariffe giornaliere, mensili o annuali, “l’ideale per chi non vuole lasciare mai sola la propria bici ma non ha spazi adeguati dove custodirla”. Specie a Bologna, dove i furti di mezzi a due ruote sono una piaga da decenni, tanto da indurre il capoluogo dell’Emilia Romagna a munirsi, primo in Italia, di un apposito protocollo d’intesa tra Comune e Prefettura, volta a combattere il fenomeno.

Parallelamente, però, sotto la scalinata del Pincio sarà possibile anche usufruire del Bike care, cioè un’officina di riparazioni in network con le botteghe artigiane bolognesi, del Bike tour, “punto d’arrivo e di partenza per i turisti che desiderano visitare la città a bordo di una due ruote”, e di rental bike e bike delivery, rispettivamente un servizio di noleggio bici e uno di consegne a domicilio, sempre ciclomuniti, a impatto zero, “a beneficio di una città più pulita”.

Gli spazi, poi, ospiteranno anche il museo Frontier, “una galleria dove gli artisti italiani e stranieri saranno invitati dai curatori a realizzare murales effimeri, garantendo allo spazio la capacità di cambiare nel tempo riprendendo il carattere transitorio dell’arte nello spazio pubblico”, e il Bike cafè, un urban bar con angolo letteratura per chi aspetta di prendere il treno o vuole concedersi una pausa prima di un giro per la città.

Un modello, quello di Bologna, che poi potrebbe essere esportato in tutta la penisola. Se il progetto Dynamo, infatti, è nato da un’idea dell’Associazione Salvaiciclisti di Bologna, che ha vinto il bando Incredibol, il concorso della Dotta per favorire la crescita e la sostenibilità del settore creativo a Bologna e in Emilia Romagna, proprio i ciclisti già pensano di creare altre velostazioni simili a questa, più luoghi di ritrovo che semplici depositi, in tutta Italia. “Velostazioni come quella bolognese non ce ne sono in Italia, dove esistono parcheggi custoditi ma nulla di più – spiega l’associazione – noi invece vogliamo unire tutte le esigenze del cittadino che si sposta, e speriamo possa divenire un modello da esportare anche come soluzione al problema dei furti delle biciclette”.

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